CAPANNORI – Avanti tutta verso la ‘fase 2’ del reddito di cittadinanza prevista da un recente decreto ministeriale. Anche in seguito ad un incontro tecnico svoltosi mercoledì scorso con gli altri Comuni dell’ambito territoriale della Piana, il Centro per l’impiego e Caritas quale soggetto coordinatore del terzo settore, l’amministrazione Menesini come capofila della Piana di Lucca (Lucca, Altopascio, Porcari, Montecarlo, Villa Basilica e Pescaglia) conferma di essere una delle cinque amministrazioni che a livello regionale e con il supporto della Regione e di Anci Toscana sperimenterà sul proprio territorio la novità dei Puc (Progetti Utili alla Collettività ). I progetti che dovranno essere svolti dai beneficiari del reddito di cittadinanza. La sperimentazione sarà realizzata in collaborazione con il Centro per l’Impiego e la Caritas di Lucca e sarà attivata nei prossimi mesi. Sarà necessario infatti attendere l’arrivo dei fondi ministeriali, previsto tra circa 60 giorni, e poi raccogliere la disponibilità degli altri enti e dei soggetti del territorio intenzionati a proporre progetti lavorativi pensati apposta per i beneficiari di cittadinanza. Le attività lavorative, non retribuite, dovranno essere svolte per almeno 8 ore settimanali aumentabili fino a 16. Si tratta di attività che possono essere attivate dal Comune stesso al suo interno, ma anche da soggetti del terzo settore. Le attività non dovranno riguardare lavori o opere pubbliche e non potranno prevedere mansioni in sostituzione di personale dipendente. Il compito di chi svolgerà i progetti utili alla collettività , che possono spaziare dalla cura del verde pubblico ad attività di carattere culturale, sociale ed ambientale fino ai beni comuni, sarà quello infatti di fornire un supporto agli operatori di enti e associazioni. Tutti i beneficiari di reddito saranno contattati e dovranno dare la propria disponibilità , pena la perdita del sostegno, quindi al momento non devono presentarsi né al Comune, né al Centro per l’impiego. Non è previsto che tutti siano impiegati, perché le singole competenze dovranno incrociarsi con i progetti previsti.
Al momento sono 380 le famiglie che a Capannori sono inserite in un progetto personalizzato di inclusione sociale nell’ambito del reddito di cittadinanza.
“Riteniamo che i Puc rappresentino una importante occasione di inclusione e di crescita sia per i beneficiari di reddito che per la collettività – afferma il vicesindaco con delega alle politiche sociali, Matteo Francesconi -. Per i primi, perché si prevede che i progetti siano strutturati sulla base delle loro competenze professionali, già acquisite anche in altri contesti e secondo gli interessi emersi durante i colloqui sostenuti presso il servizio sociale del Comune o il Centro per l’impiego. Per la collettività , perché i Puc dovranno essere individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e quindi rappresentano un sostegno utile al suo sviluppo e al suo benessereâ€.
Sono escluse dalle attività obbligatorie previste dai patti per l’inclusione sociale alcune categorie, tra cui gli occupati con reddito da lavoro dipendente superiore a 8.145 euro o autonomo superiore a 4.800 euro, gli studenti, gli over 65, i beneficiari della pensione di cittadinanza, le persone con disabilità , coloro che hanno impegni di cura nei confronti di bambini piccioli, disabili o persone non autosufficienti.
Fonte: Lo Schermo