Press ESC to close

Proposta per una legge regionale sulla fine della vita, Bianucci presenta una mozione a Lucca

“Ho accolto l’invito di molte donne e uomini di Lucca, e del rappresentante dell’associazione Coscioni nella nostra città, Laura Favilla, e ho presentato una mozione del Consiglio affinché il Comune di Lucca supporti la proposta di legge regionale di fine vita di iniziativa popolare, che sta ricevendo l’adesione e le firme di molte persone anche nella nostra zona. E’ una battaglia di civiltà, di libertà e di rispetto della volontà di ognuno, che non sottrae nulla a coloro con sensibilità diverse. E’ un tema trasversale: in questi giorni, il Comune di Pietrasanta, vicino a noi, ha annunciato il suo supporto istituzionale alla petizione. Per questo, spero che la nostra mozione riceva un voto favorevole anche da gran parte della maggioranza nel Consiglio Comunale”. Così il consigliere comunale del centrosinistra, Daniele Bianucci.

“Anche in Toscana, come in molte altre regioni italiane, è in corso un’iniziativa popolare per far sì che le leggi regionali colmino una lacuna legislativa che il Parlamento italiano non è ancora stato in grado di regolare efficacemente”, spiega Bianucci. “In questa direzione, è partita una raccolta di firme anche a Lucca, in cui sono coinvolto come autenticatore, insieme a molti altri volontari. Inoltre, abbiamo voluto presentare una mozione perché il Comune di Lucca si impegni in questo percorso di cura e rispetto del discernimento di ciascuno di noi, così come ha fatto recentemente anche il Comune di Pietrasanta. La proposta di legge regionale di iniziativa popolare deriva dal principio che il diritto a una vita dignitosa e all’autodeterminazione in campo sanitario sono diritti fondamentali e devono essere riconosciuti e garantiti a tutti gli individui, senza alcuna distinzione. Nonostante la Corte Costituzionale abbia più volte invitato il Parlamento a legislare sulla fine della vita, al fine di garantire una procedura unica e tempi certi in tutto il territorio nazionale, al momento non ci sono proposte di legge in discussione su questo tema; la lacuna legislativa, sebbene parzialmente colmata dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale, comporta l’assenza di regole chiare, soprattutto per quanto riguarda la procedura burocratica, e questa situazione crea gravi discriminazioni nei confronti dei malati”.

“Nel Consiglio Comunale, che verrà presto chiamato a esprimersi sulla mozione di sostegno alla raccolta di firme, spero in un ampio consenso”, conclude Bianucci, “per la libertà e la piena dignità di ogni nostro concittadino”.

2024-01-20 14:40:00