“Non abbiamo ricevuto risposte o garanzie dai leader di Poste Italiane riguardo al futuro dell’azienda e agli eventuali risultati della privatizzazione di ulteriori quote da parte dello stato. I lavoratori necessitano di rassicurazioni, i sindacati necessitano di discutere le strategie e le politiche, industriali e occupazionali. Non possiamo accontentarci delle notizie già decise”.
La segretaria del Uilposte di Lucca esprime il malcontento dei dipendenti a livello provinciale a pochi giorni di distanza dal primo incontro che ha messo i sindacati di categoria nazionali di fronte ai rappresentanti del governo, dopo che è emersa la volontà di ulteriore privatizzazione di Poste Italiane.
“Nessuno pensi che lavorare nelle poste garantisca già oggi massima sicurezza. L’utilizzo di contratti a tempo determinato, part-time, appalti al ribasso è sempre più una caratteristica della gestione e tutto ciò ha ripercussioni sugli utenti e i cittadini: le lamentele per ritardi o consegne mancate sono ormai all’ordine del giorno, ma certamente non dipendono dai lavoratori che danno il massimo con quello che hanno a disposizione, compreso il tempo. La nostra preoccupazione – prosegue Paganelli – è che con la vendita di ulteriori quote, i tagli al servizio potrebbero solo aumentare e a pagarne il prezzo saranno i più deboli : anziani, disabili, persone in difficoltà, che vedono l’ufficio postale o il portalettere come un punto di riferimento dello Stato. Non dobbiamo dimenticare i tagli drasticamente effettuati agli sportelli nei paesi e nelle frazioni, anche montane, che abbiamo visto in questi anni. Sarebbe ancora peggio. Quindi no alla liquidazione di Poste italiane e con il governo è necessario un dibattito aperto. Saremo nelle piazze d’Italia, anche nella provincia di Lucca, per informare i cittadini e chiediamo a tutti di partecipare , perché le Poste sono e devono restare un punto di riferimento costante per tutti gli abitanti”.
2024-02-20 15:28:00