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Contrasto all’abusivismo nel mondo del benessere: Lucca e Capannori rivedranno i regolamenti

I Comuni di Lucca e Capannori examineranno presto i regolamenti che regolano le attività di parrucchiere e estetista. Paola Granucci e Serena Frediani, assessori responsabili, hanno confermato questo durante un incontro con la Cna di Lucca, focalizzandosi in particolare sul serio problema dell’abusivismo nel settore del benessere.

cna lucca con granucci e frediani

Questo verrà fatto collaborando con associazioni come la Cna, che si è fatta portavoce di questa (e altre) problematiche affrontate dai 102 mila parrucchieri e dalle 42mila estetiste a livello nazionale. Le richieste dell’associazione riguardano principalmente la necessità di effettuare controlli periodici e costanti su attività irregolari, rivedere i requisiti necessari per l’affitto delle poltrone, semplificare l’aspetto fiscale e infine, creare regole uniformi tra i vari Comuni del territorio.

“A Capannori il regolamento comunale non è più stato seguito dal 2010, anno in cui è arrivata la Bolkestein – ha affermato Serena Frediani – i requisiti da noi non sono così rigidi come nel Comune di Lucca, ma è necessario che l’ente riprenda in considerazione il documento ed lo adatti meglio alle necessità manifestate da chi opera nel settore. In questo senso, il tema dei controlli è molto importante.”

Anche il Comune di Lucca ha espresso la stessa disponibilità. “Intraprenderemo un percorso con le associazioni – ha confermato Paola Granucci – che porterà sicuramente a raggiungere gli obiettivi condivisi essenziali, che vanno nella direzione di un coinvolgimento delle forze dell’ordine e di una semplificazione delle procedure burocratiche”.

In Toscana, su 9mila piccole imprese di estetica, si stima che circa 2500 operino in modo abusivo, una percentuale che conferma il dato nazionale, che si attesta al 27,6% contro una media del 14% in altri settori.

“È un problema così sottovalutato – ha detto Massimiliano Peri, presidente nazionale di Cna Benessere – che le aziende abusive fanno pubblicità sui social regolarmente, senza alcuna paura di essere scoperte e multate. Per questo motivo, l’associazione sta portando avanti a livello nazionale una battaglia a favore della legalità che è arrivata fino ai tavoli del Ministero delle imprese e del Made in Italy”.

“Stiamo lavorando molto sul territorio e abbiamo organizzato questi incontri con gli enti comunali per sensibilizzare istituzioni, enti di controllo e, soprattutto, clienti – ha detto Annamaria Frigo, vice presidente Cna Benessere Lucca. Vogliamo far notare che si tratta di un danno economico e fiscale significativo, che è necessario affrontare con un approccio unitario. Ma è anche un problema di salute, dato che chi offre servizi a domicilio non può garantire in nessun modo le condizioni igienico sanitarie richieste e necessarie in un salone, sia esso di parrucchiere o, soprattutto, di estetica”.

“Chi si affida a un lavoratore a domicilio – hanno concluso Renza Giannini (presidente provinciale delle estetiste Cna) e Francesco Rovai (presidente Cna acconciatori Lucca) – non può avere alcuna garanzia neppure sui prodotti utilizzati che, per legge, devono essere certificati dalla Comunità Europea. Nel caso in cui non vengano rispettati i requisiti richiesti, si rischiano danni anche gravi alla salute del cliente”.

L’assemblea si è conclusa, apprezzando gli interventi delle assessori, con la decisione di incontrare il prefetto per sollecitare le autorità responsabili del controllo e per organizzare una campagna rivolta ai consumatori in grado di valorizzare le imprese del settore benessere.

2024-04-09 15:07:06