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Deceduto a 90 anni Loreno Bertolacci: era stato investito da un’auto a Porcari

Si registra un lutto a Porcari causato da una tragedia che ha sconvolto la comunità: un incidente stradale che lunedì ha portato via la vita a Loreno Nottolini, un personaggio molto noto localmente all’età di 90 anni. Lunedì pomeriggio, mentre era alla guida della sua fidata bicicletta, è stato colpito da un’automobile condotta da una signora di 50 anni in via Fossanuova. È stato scaraventato al suolo e si è schiantato contro il parabrezza della macchina, finendo quindi sull’asfalto. Subito le sue condizioni sono apparse critiche e nonostante i soccorsi, è deceduto nella serata dell’8 aprile all’ospedale San Luca.

Ciclista amatoriale di 90 anni investito da un’auto a Porcari: è in gravi condizioni

In base a quanto emerso fino ad ora, pare che l’auto coinvolta, una Renault grigia, abbia tamponato la bicicletta di Nottolini mentre lui procedeva lungo il margine destro della strada. Il procuratore Lucia Rugani ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, concentrandosi sull’autista dell’auto coinvolta, una donna di 50 anni residente nella zona. Al momento, non è prevista un’autopsia, ma l’auto è stata posta sotto sequestro in attesa di nuove evoluzioni delle indagini.

Loreno Nottolini era una figura ben rispettata non solo a Porcari ma anche nelle località vicine ed era conosciuto per la sua passione per il ciclismo.

I funerali si svolgeranno domani (11 aprile) alle 15 presso la chiesa di San Giusto a Porcari.

“È con grande tristezza – dice il patron Ivano Fanini – che veniamo a conoscenza della sconvolgente notizia della scomparsa del primo atleta che abbia mai vestito e vinto una competizione con la maglia Fanini, il nostro caro Loreno Nottolini. Solo qualche giorno fa ci aveva salutato come spesso faceva ricordando con Ivano Fanini le proprie imprese con grande soddisfazione. Loreno si è spento nel tardo pomeriggio di ieri. Tragicamente ha trovato la morte su ciò che amava di più, la sua bicicletta. Nonostante la sua età avanzata, Loreno pedalava regolarmente quasi tutti i giorni ed era in ottima forma. Sfortunatamente un’auto lo ha tamponato ed investito mentre si trovava a pochi chilometri da casa. Nonostante i disperati tentativi dei medici dell’ospedale San Luca di salvarlo, dopo quattro ore di agonia non c’è stato nulla da fare. Ora la giustizia farà il suo corso per chiarire le circostanze di questo tragico evento ancora avvolto nel mistero. Ora però, vogliamo ricordare il nostro grande amico, una persona umile, gentile, cordiale e appassionata come nessun altro della bicicletta, con profondo affetto e immensa gratitudine per tutte le gioie che ha portato alla famiglia Fanini, vincendo numerose gare e indossando esclusivamente la maglia Fanini per più di 80 anni. Sei stato il nostro orgoglio, la prima pietra miliare nella storia della nostra squadra. Sarai sempre nei nostri cuori. Grazie Loreno, riposa in pace”.

Il ricordo del team Fanini

Nel 1951 Loreno Nottolini, passista scalatore slanciato ma forte, vinse la prima corsa mai disputata dal Team Fanini.

Al suo fianco c’era, Lorenzo Fanini, il capostipite di una dinastia che negli anni ha scritto un capitolo significativo della storia del ciclismo mondiale (sia nella categoria maschile che femminile).

Ci sono le foto in bianco e nero che immortalano quello speciale momento che rimarrà per sempre indelebile nella memoria sia della famiglia Nottolini che in quella Fanini.

Loreno aveva iniziato a correre nel team Fanini nel 1948 e nel 1951, dopo tanti sacrifici era arrivato al suo primo trionfo. Era l’atleta preferito di Lorenzo, con cui nei anni aveva condiviso una splendida e profonda amicizia. Adesso i due si riuniranno, presumibilmente, per continuare a pedalare insieme sulle strade del paradiso.

“Quello che è sicuro – dicono dal team – è che Loreno è morto facendo quello che amava di più nella vita: andare in bicicletta. È un’amara consolazione per la famiglia e per i tanti amici, visto che poteva restare ancora con noi per un po’ di tempo, tuttavia questa conclusione, sebbene molto amara, rappresenterà un segno tangibile del ricordo di Loreno e di ciò che il ciclismo significava per lui”.

Appresa la notizia tragica, Ivano Fanini, patron di Amore e Vita, che conosceva Loreno fin dal giorno della sua nascita, lo ricorda con grande dolore: “Almeno una volta al mese veniva a trovarmi qui nella nostra sede – spiega – era felice perché aveva un quadro speciale nel museo Fanini – Amore e Vita, proprio vicino alla mia scrivania, e come poteva essere diversamente. Era passato di qui anche la settimana scorsa e ci siamo fatti un selfie insieme. Sono veramente addolorato per quello che è successo perché so quanto lui fosse meticoloso e attento in bicicletta e non prendeva mai rischi. Diceva che la bicicletta era il segreto della sua salute ed infatti non si vedono in giro novantenni che sembrano avere almeno 20 anni in meno. Era un grande amico nostro, uno di famiglia. Una persona gentile, cordiale e appassionata di biciclette come nessun altro che io abbia mai conosciuto nella mia vita. Continuerò a provare profondo affetto e immensa gratitudine per tutte le gioie che ha donato a mio padre, a me, ai miei fratelli e alle nostre famiglie, vincendo numerose gare e indossando solo la maglia Fanini con onore per tutta la vita. Loreno è stato il nostro vanto, il pilastro fondamentale nella storia della nostra squadra e resterà per sempre nei nostri cuori“.

Alle parole di Ivano si aggiungono anche quelle del figlio Cristian, anche lui molto addolorato dalla triste notizia: “Ricordo che quando correvo in bicicletta era un mio tifoso e che ogni sabato, quando andavo a sistemare la bicicletta in vista della gara, lo trovavo nel negozio di mio zio Michele. Stava lì e lo guardava lavorare con ammirazione, parlava con mio nonno, con mio cugino Lorenzo e dava consigli su come rendere le biciclette al top. Era pura magia e puro romanticismo, credetemi. Poi, a volte lo incontravo anche per strada e capitava che facessimo un pezzo di allenamento insieme. Ricordo il suo sorriso smagliante e i suoi occhi gentili ed illuminati di gioia quando parlava di ciclismo. Il suo amore per questo sport è sempre stato, e sarà sempre, una enorme fonte di ispirazione per me”.

2024-04-10 11:39:00