Le principali preoccupazioni ambientali evidenziate dai cittadini della provincia di Lucca riguardano il dissesto idrogeologico, l’inquinamento dell’aria e delle acque di mari e fiumi. Questi sono solo alcuni dei risultati emergenti da un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per la Provincia di Lucca, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, su un campione di oltre 1.500 intervistati, rappresentante della popolazione adulta. Negli ultimi 5 anni, la sensibilità ai temi ambientali è notevolmente aumentata, ben oltre la media regionale, con il 96% dei lucchesi che affermano di praticare regolarmente la raccolta differenziata dei rifiuti, quasi 8 su 10 cercano di ridurre i consumi energetici domestici; la maggioranza sceglie quando possibile prodotti alimentari locali e utilizza carta o altri prodotti riciclati. La percentuale di coloro che utilizzano mezzi di trasporto sostenibili si riduce a un terzo. “Secondo un’analisi comparativa sulla quotidianità sostenibile – ha dichiarato il direttore di Demopolis Pietro Vento – l’indice di attenzione ambientale dei cittadini della provincia di Lucca, con il 65%, supera di 4 punti la media regionale toscana e di ben 13 punti la media nazionale Italiana del 52%, come rilevato da Demopolis a livello nazionale”.
L’82% dei lucchesi afferma di temere i cambiamenti climatici in corso e il loro impatto sull’ambiente, citando in particolare le inondazioni e gli eventi climatici estremi. I risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Palazzo Ducale dal presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, dal vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Raffaele Domenici, e dal direttore di Demopolis, Pietro Vento, nel corso del convegno “Shaping Climate Action: lotta contro i cambiamenti climatici a livello locale“.
“L’indagine di Demopolis – commenta il presidente della Provincia e sindaco di Capannori Luca Menesini – rileva un’elevata sensibilità e percezione dei problemi ambientali e climatici da parte dei cittadini della nostra provincia. E questa è un’informazione molto importante perché significa che una cultura ambientale incentrata sul benessere delle persone e del territorio è diventata un patrimonio condiviso dai cittadini. Per quanto riguarda il problema specifico della qualità dell’aria, è chiaro che si rende necessario un maggiore impegno da parte della Regione e di tutte le Istituzioni per informare la popolazione sulle cause e le possibili soluzioni. Le soluzioni, inoltre, non possono né devono gravare sulle famiglie e i singoli individui: Europa, Governo e Regione devono assumersi la responsabilità del problema e stanziare somme significative che permettano ai cittadini di aderire al progetto ‘Aria buona’, svolgendo così il loro ruolo, che è fondamentale, come la sostituzione dei caminetti, ad esempio. Divieti e multe non sono soluzioni; le soluzioni stanno negli investimenti e nei contributi seri. I cittadini hanno ben capito che il problema dei caminetti è una questione di salute pubblica, quindi serio. Hanno bisogno di supporto adeguato per realizzare il cambiamento necessario a migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, la qualità della vita delle persone”.
La qualità dell’aria nella Piana di Lucca
Nelle città di Lucca della pianura, la preoccupazione dei cittadini legata allo smog e all’inquinamento dell’aria raggiunge il 75%, superando nettamente tutte le altre paure ambientali.
“Nella percezione dei residenti della pianura – ha detto il direttore di Demopolis Pietro Vento – i principali responsabili dell’inquinamento dell’aria sono il traffico e il trasporto su ruote, indicati dall’86%, e l’impatto dei distretti industriali, citato dal 54%. Oggi, solo una minoranza di poco più di un quarto dei cittadini attribuisce la responsabilità dell’inquinamento alle emissioni del riscaldamento da combustione”.
L’indagine di Demopolis per la Provincia di Lucca ha studiato le sensibilità e le opinioni specifiche dei residenti della pianura, che pagano il prezzo – anche a causa della particolare morfologia del territorio – di condizioni di inquinamento fuori norma e in cui è stata accertata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria, con il superamento dei limiti delle concentrazioni di particelle inquinanti.
Il 68% dei residenti è d’accordo con le ordinanze comunali che – per contrastare e combattere l’inquinamento atmosferico – vietano gli abbruciamenti agricoli, non solo durante l’estate a causa del rischio di incendi boschivi, ma anche durante l’autunno e l’inverno.
L’83% degli intervistati è a conoscenza del divieto di utilizzo del riscaldamento a combustione (generatori di calore alimentati a biomassa come i caminetti) stabilito dalla Regione Toscana per alcuni comuni della pianura lucchese dopo la sentenza UE. Le dinamiche di accettazione del divieto risultano più complesse, secondo l’indagine di Demopolis: infatti, i “caminetti” – nei comuni della pianura di Lucca – rivelano una natura non solo “materiale”, ma soprattutto simbolica, valoriale e identitaria.
Solo 3 intervistati su 10 approvano la misura della Regione Toscana. La maggioranza ritiene sbagliato il divieto di accensione dei “caminetti”, ai quali si può rinunciare – dicono i residenti – solo in presenza di adeguati incentivi economici alle famiglie che ne permettano la sostituzione.
Nonostante siano radicate le resistenze ad accettare i limiti all’uso del riscaldamento a combustione, esistono obiettivi comuni per l’intera popolazione che sono saldamente legati all’urgenza di garantire un’aria migliore nella pianura. Per il 94% dei residenti, la qualità dell’aria è una priorità di salute pubblica. Inoltre, più di 8 cittadini su 10, intervistati da Demopolis, ritengono che la sostituzione degli impianti di riscaldamento inquinanti sia possibile con adeguati incentivi economici alle famiglie, anche perché “non si possono far pagare al cittadino i costi della transizione ecologica” (65%).
In questa situazione, nella percezione degli intervistati si potrebbe favorire la sostituzione di caminetti e sistemi di riscaldamento a combustione con impianti meno inquinanti in virtù di incentivi pubblici adeguati, che siano sufficienti a coprire la maggior parte dei costi (71%), ma anche a condizione che sia garantita una necessaria semplificazione delle procedure burocratiche (47%).
In realtà, esistono già dei contributi della Regione Toscana per incentivare la sostituzione dei sistemi di riscaldamento a combustione, ma nei comuni della pianura di Lucca solo il 36% ne è a conoscenza. E, tra coloro che ne sono a conoscenza, solo il 7% dei cittadini intervistati da Demopolis ritiene che si tratti di incentivi adeguati; per il 49% non sono proporzionati e per l’altro 39% sono troppo complicati da ottenere.
Nota informativa sull’indagine dell’Istituto Demopolis: metodologia e campioni di rilevazione demoscopica
L’indagine demoscopica qualitativa e quantitativa è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per la Provincia di Lucca, con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio, su un campione di 1.550 intervistati, rappresentativo a livello statistico della popolazione adulta residente nella provincia di Lucca. La rilevazione quantitativa, preceduta da una ampia fase qualitativa, è stata condotta con un approccio integrato cawi-cati-cami dal 6 al 25 marzo 2024. Oltre alla rilevazione generale, è stato condotto un focus tematico di indagine demoscopica su un campione di 1.340 intervistati, rappresentativo della popolazione residente nei comuni della pianura di Lucca.
La ricerca è stata coordinata da Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
2024-04-22 19:58:04