La lista Alleanza Rosso Verde – che si candida alle elezioni amministrative di Capannori – partecipa alla campagna internazionale promossa da Greenpeace per esortare il governo a proibire i Pfas.
“I Pfas sono sostanze chimiche pericolose che da tempo si sono infiltrate nella catena alimentare e che ritroviamo quotidianamente sulle nostre tavole – ricordano i rappresentanti della lista -. Il report Toxic Harvest del Pesticides Action Network fornisce dati preoccupanti che mostrano come la presenza di residui di Pfas in frutta e verdura europea sia più che triplicata tra il 2011 e il 2021, con un aumento del 220% per la frutta e del 274% per la verdura. Questi numeri sono allarmanti. I Pfas vengono utilizzati in un’ampia gamma di prodotti di consumo e nelle applicazioni industriali sono conosciuti come ‘inquinanti eterni’ perché sono praticamente indistruttibili: una volta rilasciati nell’ambiente, si degradano lentamente, accumulandosi nell’ambiente e contaminando le risorse idriche, compresa l’acqua potabile e il cibo che mangiamo, accumulandosi così nel nostro corpo”.
“Già dal dicembre 2023, l’Iarc ha dichiarato che alcuni Pfas sono cancerogeni, negli Stati Uniti è stato introdotto il limite zero per la presenza di Pfas nelle acque potabili. Questa decisione è stata presa dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense (Epa) con l’obiettivo di ‘prevenire migliaia di morti e decine di migliaia di gravi malattie’ – aggiungono -. Noi chiediamo che ciò venga fatto anche in Italia e nella nostra regione, dove da un recente report di Greenpeace emerge la presenza di Pfas nel Serchio, Arno, Ombrone soprattutto nelle aree dei principali distretti industriali. Attualmente è in discussione il nuovo Piano di tutela delle acque, un passaggio cruciale per la Toscana per orientarsi verso un’economia compatibile con i nostri distretti industriali che consumano molta acqua, al fine di cambiare i processi produttivi, adottando un’assoluta trasparenza e condivisione delle informazioni”.
“Invitiamo l’Arpat e gli operatori del servizio idrico a organizzare un servizio di monitoraggio continuo per informare i cittadini sui livelli di Pfas nelle nostre acque – concludono -. Il governo è latitante su questo problema, nonostante l’urgenza di un intervento legislativo per vietare l’uso dei Pfas, il quale non ha nemmeno trovato spazio nel dibattito politico istituzionale, nonostante esistano da anni alternative più sicure a queste sostanze in molti settori industriali. Nei mesi scorsi, cinque nazioni europee hanno richiesto il divieto dell’uso e della produzione di queste sostanze, mentre l’Italia, che è stata teatro del caso di contaminazione più grave in Europa, in alcune aree del Veneto, rimane in silenzio”.
2024-05-13 15:42:10