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L’ascesa dei “fascisti del terzo millennio” a Lucca




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Si intitola “Difendere Lucca da CasaPound. Dalla curva dello stadio al Comune. Neofascisti in città ieri e oggi” ed è un libro che offre un resoconto estremamente chiaro perché si basa su fonti dirette, documenti, post sui social media, citazioni, fotografie, dichiarazioni e interviste. Senza fare molte analisi, racconta le biografie, le azioni e l’ascesa dei “fascisti del terzo millennio” a Lucca. L’elezione di ben tre consiglieri e la nomina di due assessori nelle elezioni comunali del 2022, hanno ulteriormente ampliato l’incarico che l’autore Massimiliano Piagentini, attivista LGBTQIA+, si era assegnato con l’omonima pagina Facebook, creata nel 2021: “all’obiettivo originale si è aggiunto il bisogno di raccontare/denunciare le azioni e i comportamenti dell’amministrazione Pardini, dai più allarmanti ai più imbarazzanti”. Con un occhio particolare agli eventi legati alla tifoseria organizzata.

Piagentini è stato uno dei primi a segnalare, due domeniche fa, che sugli spalti della Curva Ovest del Porta Elisa di Lucca c’era una svastica. In assenza degli ultras che stavano protestando contro le squadre di serie B in Lega Pro (la partita era Milan Futuro – Lucchese), diversi telespettatori hanno notato in diretta televisiva che dove di solito ci sono gli striscioni, compariva il simbolo nazista stampato su un vetro della tribuna. Rimosso il giorno dopo dalla polizia, rimane sconosciuto chi abbia creato l’immagine utilizzando nastro adesivo e pezzi di giornale. Tuttavia, non è affatto sconosciuto chi attualmente comanda in curva. Si tratta di una tifoseria organizzata di estrema destra che ha legami di reciprocità, amicizia e appartenenza con alcuni individui che attualmente siedono in consiglio comunale, legami in cui il tifo è militanza politica: in CasaPound, per esempio. E come si legge nel libro, a rivelare questa connessione centrale è lo stesso attuale assessore allo sport, Fabio Barsanti, ex coordinatore regionale e provinciale di CP, eletto consigliere già nel 2017 e oggi leader del movimento/lista civica “Difendere Lucca” (la tessera di CasaPound del 2023, guarda caso, si è tenuta in una delle sue sedi), in una vecchia intervista a Radio Bandiera Nera, la radio ufficiale di CP: “La sede di Casapound è nata nel 2008, dopo le iniziali difficoltà, nel senso che – come gruppo – a Lucca aveva avuto una storia travagliata nei primi anni ’90, 2000 dal punto di vista dello stadio, del tifo degli ultras. Qui c’è stata una forte repressione di quel mondo che aveva allontanato molti ragazzi dalla militanza”. Il riferimento alla “repressione” sembrerebbe riferirsi ai Bulldog, un gruppo di ultras fascisti il cui leader era Andrea Palmeri, pluripregiudicato oggi latitante in Dombass, dove combatte con i russi: nel 2004 le indagini per violenze ed atti intimidatori avevano identificato membri di Forza Nuova e Fiamma Tricolore (da cui provengono molti CP) tra i membri del gruppo. “Un’operazione non contro il tifo organizzato ma nei confronti di un gruppo che era mosso da un’altra passione rispetto a quella sportiva, e cioè, quella politica ideologica di estrema destra” – aveva detto nel 2007 il Procuratore capo di Lucca, Giuseppe Quattrocchi, a commento dell’arresto di 20 persone tra i Bulldog. L’eredità sembra essere passata ai QBR, Quei Bravi Ragazzi, il gruppo ultras che oggi vive e comanda in curva Ovest. Tutto è ricostruito nel libro di Piagentini: le imprese dei precedenti gruppi “La meglio gioventù” e “Banda Thevenot” (emanazione diretta di Casapound), appoggi e travestimenti elettorali, eventi allo stadio discutibili, e poi scelte, alleanze e iniziative di propaganda che non nascondono ma ostentano il filo nero che lega ieri e oggi, mondi che separati non sono e che vedono oggi l’approvazione di chi amministra la città.

L’ultimo esempio risale a giugno dell’anno scorso: alla festa annuale “Curva Ovest Fest” erano presenti sia l’assessore allo sport citato sopra che lo stesso Palmeri, collegato dal Donbass, come ospite speciale. “C’erano circa 200 tifosi che lo hanno ascoltato in religioso silenzio”, secondo alcune cronache. Il sindaco, costretto a rispondere delle azioni dell’assessore in una interrogazione, ha spiegato che la partecipazione di Palmeri è stata una sorpresa, che la festa è per tutti e anche le famiglie vi partecipano, e che se fosse stato libero, avrebbe partecipato anche lui.


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2024-10-08 21:52:57