Enoteca Marcucci di Pietrasanta vince tre bottiglie, segnalazione a L’Imbuto di Lucca per essere tra le migliori cucine. È stata assegnata la valutazione a sorriso per l’ottimo rapporto qualità-prezzo a Ristoro della Fattoria Sardi a Lucca. Premio speciale: a Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi del Giglio a Lucca, premio ristoratore dell’anno, con Cantele. Rilevante anche il riconoscimento per il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte.
Queste le segnalazioni locali presenti nella nuova Guida Ristoranti d’Italia, di recente pubblicazione.
Ristoranti trasformati in bistrot, trattorie che si riappropriano dello stile contemporaneo, enoteche che esplorano nuovi concetti gastronomici: la ristorazione sta attraversando una metamorfosi che riflette un cambiamento significativo nel modo in cui gli italiani sperimentano la cucina fuori casa. Un’esperienza sempre più dominata da ritmi frenetici di vita e dalla pervasività della tecnologia che riduce la capacità di attenzione.
Queste sono le tendenze principali che spiccano nella nuova guida, che rappresenta un passo avanti con il suo rinnovamento nella grafica – con immagini dei paesaggi e piatti tipici regionali – e nell’interpretazione – con nuovi simboli – come il razzo come simbolo delle avanguardie e il sorriso come rappresentazione del miglior rapporto qualità/prezzo – per guidare il lettore in un’evoluzione del mondo della ristorazione italiana, celebrando la tradizione, l’innovazione e la creatività.
Sono recensiti 2425 locali dalla guida, tra ristoranti, trattorie, enoteche, bistrot, locali internazionali. 400 sono le novità che debuttano quest’anno.
Le Tre Forchette
Nella classifica delle Tre Forchette, le stelle della ristorazione italiana, anche quest’anno spiccano Niko Romito con il suo Ristorante Reale a Castel di Sangro e Enrico Crippa con il Piazza Duomo ad Alba, entrambi con un punteggio di 97 centesimi. Seguono con 95 centesimi, il ristorante Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e Osteria Francescana di Massimo Bottura che si posiziona un gradino sotto, ma ancora nell’Olimpo degli chef, ottenendo anche il premio speciale per la novità dell’anno per il suo ristorante Al Gatto Verde a Modena. Rispetto al 2024, salgono a 52 le Tre Forchette, sostenute dal partner Trentodoc, con sei nuovi ingressi di eccellenza, sempre più giovani e creativi: tra le avanguardie spiccano il Ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago e I Tenerumi del Therasia Resort di Davide Guidara a Vulcano. L’argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio è anche premiato come Forchetta Verde per il suo impegno nella sostenibilità. Tra le altre nuove proposte: Andrea Aprea Ristorante a Milano, Dalla Gioconda a Gabicce Mare, da Gorini a Bagno di Romagna.
La bellissima storia della Toscana
Premiata la regione con il suo ricchissimo palmares che si distingue soprattutto per il numero di insegne presenti nella Guida, ben 245, e per l’energia dimostrata dai 51 nuovi ingressi (tra le zone più rinnovate l’Elba e città come Firenze e Prato, o cittadine come Pitigliano e Pietrasanta), 4 premi speciali, 3 Tre Forchette, 2 Tre Gamberi, 3 Tre Bottiglie, 1 Tre Tavole e 2 Tre Mappamondi.
Tre Forchette
Enoteca Pinchiorri a Firenze, un’enoteca universalmente riconosciuta come uno dei templi della cucina italiana. Qui è possibile chiedere di assaporare le etichette più prestigiose al mondo nelle più diverse vendemmie. In cucina si trovano Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina, mentre la sala è gestita da Alessandro Tomberli. Oltre al menù alla carta, sono proposti due menù: Madre Terra, 9 portate vegetariane a 325 euro, e L’Espressione, 10 portate a 350 euro, spaziando tra pesce e carne. C’è ricerca nei piatti serviti che rispecchia il gusto e la soddisfazione di assaggiare ingredienti di primissima qualità. Tra le proposte, il bombolone d’uovo allo zafferano ripieno di spuma tiepida di patate, bietoline e spinaci all’agro, tartufo nero e gelatina di brodo di prosciutto, e anche il riso, cavolo nero, tè verde, nervetti di vitello, sgombro e limone salato, magistralmente eseguito nelle cotture e nell’unione degli ingredienti delicati in un gioco di equilibri mistici, senza sopraffazione. Tra i secondi illuminanti c’è il filetto di triglia rossa di scoglio alla piastra con guazzetto di maruzzelle al dragoncello e per le carni il piccione cotto al tegame con fieno, glassato al miele e ginepro, con insalata croccante di cavolo viola e amarene, un piatto classico con varietà di consistenze, dolcezze e acidità, e una cottura eccellente. È consigliato terminare il pasto con un dessert, come la Zuppa Inglese 2.4.
Da Caino a Montemerano. L’Enoteca Da Caino, guidata da Valeria Piccini, è talmente storica che quasi non avrebbe bisogno di presentazioni. Dal 1971 ad oggi, la cuoca ha riproposto l’arte culinaria delle donne del suo paese. Sulla tavola di Caino abbondano i piatti tradizionali dell’entroterra di Grosseto, come per esempio gli agnolotti di lumache in brodo di bosco e pecorino, presenti nel percorso chiamato I Piatti Storici (a 190 euro), che celebra le ricette iconiche del ristorante, come anche il cacciucco, servito puntualmente al tavolo. Il secondo percorso di degustazione, chiamato Idee in Movimento (240 euro), include il suo celeberrimo piccione, imperdibile e capace di sorprendere sempre diversamente. In sala, Andrea Menichetti garantisce un servizio impeccabile, mentre la cantina è unica per varietà e profondità di annate. Con solo nove tavoli, il servizio è molto attento e i tempi di attesa non sono mai pesanti. Il mondo di Caino include anche altri due locali, ovvero il Giardino di Caino, che offre un’esperienza bistrot e La Locanda, che offre tre stanze arredate con mobili d’epoca dell’800.
Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio, con Simone Corsini si aggiudica anche il premio speciale Miglior Proposta di Bere Miscelato, con Bibite Sanpellegrino. Ci sono posti che non smettono mai di stupire. Il Piccolo Principe, guidato dallo chef Giuseppe Mancino, è uno di questi posti grazie alla sua cucina in grado di sfuggire sia ai cliché delle località balneari che a quelli della tradizione toscana.
Sono presenti tre menù degustazione, a partire dall’Essenziale Green a base solo di ingredienti vegetali, passando a I Classici, con i suoi piatti intramontabili, come i deliziosi spaghetti mantecati con burro, alici e tè affumicato, e infine a Esperienza un viaggio culinario altamente tecnico e sperimentale, ma con una raffinatezza che intende lasciare all’ospite solo il piacere del gusto. Merita una menzione la carta dei vini in costante evoluzione. Sulla bellissima terrazza tra il mare e la piscina, dove historicamente si trova il ristorante, si può trovare forse la migliore proposta di cocktail di tutta la Versilia. La colazione dell’hotel è infine avvolta da una reputazione leggendaria.
Tre Gamberi
Da Burde a Firenze
Futura Osteria a Monteriggioni
Tre Bottiglie
Enoteca Bruni a Firenze
Enoteca Marcucci a Pietrasanta
Innocenti Wines a Poggibonsi
Tre Tavole
Caffè dell’Oro a Firenze
Tre mappamondi
Il Gusto di Xinge a Firenze
Moi Omakase a Prato
Oltre a quelle menzionate, le migliori cucine della Regione sono Il poggio rosso di Borgo San Felice resort a Castelnuovo Berardenga, la Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze e L’imbuto a Lucca.
Da Fagiolino a Cutigliano merita lo Smile per il miglior rapporto qualità/prezzo, mentre le Forchette Verdi sono per Osteria Ancestrale Arduino Bolgheri a Castagneto Carducci e Ristoro della Fattoria Sardi a Lucca.
Infine, una menzione speciale per la cucina all’avanguardia va al Podere Belvedere Tuscany a Pontassieve che conquista anche il premio speciale Menù Degustazione dell’Anno, con Goeldlin Chef.
Altri premi speciali
A Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi del Giglio a Lucca il Premio Ristoratore dell’Anno, con Cantele.
A Elvis Dedi di San Martino 26 a San Gimignano il premio Tradizione Futura, con Inalpi.
2024-10-21 19:53:00