Impianto di riciclo di pannolini e pannoloni, interviene Reti Ambiente, la società che dovrebbe realizzare l’infrastruttura.
“RetiAmbiente, società partecipata dai Comuni di Ato Toscana Costa, pienamente impegnata nella realizzazione dell’impianto di riciclo dei prodotti assorbenti, fa parte di un gruppo di lavoro spontaneo che coinvolge, oltre a Legambiente, che svolge un ruolo di coordinamento, una vasta rete di associazioni ed enti, nonché società operative del territorio e esterne, impegnate nella realizzazione di impianti di economia circolare. Nel panorama della sostenibilità ambientale, il trattamento e il riciclo dei prodotti assorbenti per la cura personale rappresentano una sfida fondamentale e un’opportunità straordinaria da costruire insieme ai territori”.
“In questo contesto, il polo di impianti promosso da RetiAmbiente svolge un ruolo importante, non solo per il suo impatto positivo sull’ambiente, ma anche come motore per l’economia circolare – prosegue l’azienda – Infatti, il trattamento dei prodotti assorbenti abbinato alla selezione dei prodotti tessili contribuisce a una significativa riduzione dei rifiuti non differenziati, che sono una fonte di inquinamento oggi e un problema per le future generazioni. Il fatto di concentrare due trattamenti in un unico sito, all’interno di un edificio esistente, riduce inoltre il consumo di suolo e crea sinergie ed efficienze ambientali ed economiche. La realizzazione di questo progetto si basa su un dialogo continuo e costruttivo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che permette di integrare le esigenze operative con le linee guida strategiche del governo, garantendo trasparenza ed efficacia”.
“RetiAmbiente, infatti, è parte di una rete nazionale di eccellenza, composta da soggetti istituzionali e industriali che, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – prosegue RetiAmbiente – ha avviato una collaborazione strategica con oltre dieci altre aziende, per affrontare le sfide legate alla sostenibilità e all’economia circolare, per la realizzazione di impianti dedicati al riciclo dei prodotti assorbenti in tutto il territorio italiano, dal Veneto alla Sicilia. In questo quadro, il gruppo di lavoro coordinato da Legambiente include importanti realtà come Ato Toscana Costa, Consiglio di Bacino Priula Spa, Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, Comune di Miglianico, Contarina Spa, Cosmari srl, Esa-Com SpA, Gest srl, Srr Messina Area Metropolitana, Srr Palermo, e lavora in stretta sinergia con il Mase per progettare e realizzare impianti innovativi, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei diversi territori. All’interno di questo contesto, RetiAmbiente si prepara a realizzare l’impianto di trattamento, in grado di processare fino a 30 tonnellate al giorno di prodotti assorbenti, pari a circa 10.000 tonnellate all’anno“.
“Il progetto risolve un problema ambientale importante e in continua crescita: i pannolini e altri prodotti assorbenti, che tradizionalmente finiscono nell’inceneritore o in discarica, potranno essere in gran parte recuperati, in linea con i principi della strategia Zero Waste – afferma RetiAmbiente – Questo sistema consentirà di recuperare risorse preziose come: acqua (70% del peso totale), trattata e reimmessa nei sistemi fognari in conformità con le normative. Plastiche eterogenee, riutilizzabili nella produzione industriale. Fibre di cellulosa e materiali altamente assorbenti, che saranno reintegrati nei cicli produttivi locali“.
Commenta così invece Andrea Minutolo, Responsabile scientifico nazionale di Legambiente: “L’impiantistica per il riciclo dei PAP va nella giusta direzione. Nonostante sia un impianto innovativo e tecnologicamente avanzato, il principio di funzionamento è validato e si basa sulla sterilizzazione e sul lavaggio dei materiali in entrata per avviarli al successivo riciclo meccanico. Esso non desta particolari problemi o criticità in termini di tutela ambientale e soprattutto di sicurezza e salute per le persone. Al contrario, permette di eliminare qualsiasi inquinante in entrata e di intercettare rifiuti che altrimenti finirebbero in inceneritori e discariche, molto più problematiche in termini ambientali e di salute, e che rappresentano il modello lineare da cui bisogna allontanarsi rapidamente”.
L’innovazione non si limita al trattamento dei rifiuti, secondo RetiAmbiente: l’impianto utilizzerà prevalentemente energia elettrica, con il 60% del fabbisogno coperto da fonti rinnovabili, grazie a un impianto fotovoltaico integrato e al surplus energetico fornito dalle aziende locali. Questa scelta riduce l’impatto ambientale e i costi energetici, garantendo emissioni minime.
L’impianto, assicura RetiAmbiente, sarà realizzato con tecnologie avanzate per garantire la massima protezione dell’ambiente e della salute pubblica. Grazie a emissioni ridotte, all’uso di energia verde e a una gestione sicura dei rifiuti, l’impianto opererà nel pieno rispetto delle normative più rigide, minimizzando qualsiasi possibile impatto e proteggendo la salute e l’ambiente. Anche la presidente di Legambiente Capannori e Piana Lucchese Angela Giannotti si esprime a riguardo: “L’impianto, che sarà incluso tra le opere finanziate dal Pnrr, sarà un primo passo verso la riduzione dei rifiuti che non possiamo differenziare, una delle missioni da perseguire a livello nazionale e locale. Si tratta di un progetto che vedrà la luce in un’area che merita un significativo riqualificazione. La Via Francigena, che passa proprio attraverso la zona industriale di Salanetti, è una vetrina sul Comune e come tale dovrebbe essere un luogo dove praticare accoglienza e decoro urbano”.
“La sinergia tra pubblico e privato, sostenuta dai fondi del Pnrr – conclude l’azienda – rappresenta un modello virtuoso e la rete di stazioni appaltanti, in dialogo con il governo, sta superando le sfide normative e tecniche per rispettare i tempi del piano nazionale, dimostrando che la collaborazione è la chiave per affrontare le grandi sfide ambientali. L’impianto di RetiAmbiente non è solo un progetto industriale, ma una visione di un futuro sostenibile, dove l’innovazione tecnologica e l’economia circolare contribuiscono al benessere delle future generazioni“.
2024-11-29 13:36:24