Domani (30 novembre) il teatro Artè ospiterà per l’intera giornata un evento del Festival Economia e Spiritualità IX edizione promosso da Ricostruire la Vita e il Teatro di Verzura sotto la direzione di Luigino Bruni, avente come tema Il capitalismo come una religione.
Il festival, che affronta temi filosofici e spirituali e che approfondisce le teorie e le prassi economiche pur avendo a cuore innanzitutto la cura delle comunità e delle persone, vedrà la partecipazione del comico e attore Paolo Hendel.
Il programma della giornata prevede: alle 11,30, un incontro con il sociologo Mauro Magatti sul tema Accrescere la vita senza distruggere il mondo con intermezzi musicali a cura del chitarrista Lapo Vannucci. Alle 17, il professore di finanza e presidente della Fondazione Sylva Luigi de Vecchi risponderà alla domanda È possibile dare un’anima al capitalismo?. Successivamente, alle 17,30, la sociologa Francesca Coin proporrà una riflessione su Presente e futuro del lavoro nel capitalismo del ventunesimo secolo. Alle 18,30 Ritrovare la strada – Un’economia integrata per un progetto politico, sociale e ambientale: se ne discuterà con l’architetto e docente di architettura del paesaggio Annalisa Metta, insieme alla politologa e saggista Chiara Tintori. Alle 21, lo spettacolo sarà dell’attore e comico Paolo Hendel, con Sognatori – Gli idealisti e gli esclusi che sognano un mondo nuovo. Sarà accompagnato da Michele Staino al contrabbasso e Renato Cantini alla tromba.
“Quest’anno abbiamo visto un grande avanzamento sia dal punto di vista scientifico che organizzativo,” sottolinea padre Guidalberto Bormolini, “Siamo impegnati a definire un percorso che individua azioni concrete, che producono un cambiamento culturale e di visione per una società più umana, attenta a chi ha bisogno e a chi è più fragile. Siamo sempre più convinti che un cambiamento interiore è il primo passo fondamentale, ci vuole qualcuno che possa agire come lievito I piccoli gruppi di comunità possono, come il lievito nel pane, far fermentare l’intera massa, dimostrando che ciò che era considerato un’utopia può diventare realtà. La gente ha bisogno di credere, c’è una profonda crisi della capacità di credere, ma attraverso testimonianze concrete è possibile influenzare il cambiamento, anche economico. Riprendo il famoso motto dei lavoratori – otto ore per lavorare, otto per riposare e otto per sognare – è bene far riscoprire il valore del sogno, dell’utopia. Il nostro tempo ha bisogno di un po’ di rivoluzione spirituale”.
“Artè ospita per la prima volta una giornata intera del Festival Economia e Spiritualità, un evento che rappresenta un’importante occasione di riflessione e dialogo” spiega l’assessora alla cultura, Claudia Berti – “Il tema che abbiamo scelto quest’anno nasce dalla consapevolezza che un capitalismo progressista può migliorare davvero le condizioni di vita solo all’interno di un contesto democratico. Tuttavia, tale progresso è impossibile se la cosiddetta ‘mano invisibile’ della cultura contemporanea continua a guidarci verso l’avidità. A Capannori, desideriamo proporre percorsi culturali come questo per promuovere un pensiero nuovo, radicato nel senso di comunità. Viviamo in un’era caratterizzata da una profonda mancanza di empatia, dove la libertà – tanto ricercata – spesso si basa sulla schiavitù di qualcun altro, e i profitti di oggi non sono altro che il riflesso dello sfruttamento del passato. L’economia dovrebbe servire la società, non il contrario. La società che immaginiamo è una società giusta, libera, inclusiva e sostenibile. Crediamo che il momento per farlo sia arrivato, e che sia nostro dovere coglierlo con coraggio e responsabilità”.
L’iniziativa è ad ingresso libero. Per informazioni comunicazione@ricostruirelavita.it.
Il programma può essere consultato su https://festivaleconomiaespiritualita.it/
2024-11-29 12:51:18