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Responsabile della mobilità a Capannori, Cerasomma (Avs): “Un passo importante per la riduzione dell’impronta ecologica”

Francesco Cerasomma, consigliere comunale dell’Alleanza Rosso-Verde, ha recentemente proposto una mozione per la creazione del ruolo del mobility manager anche a Capannori.

In base al decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio), convertito nella legge n. 77 il 17 luglio 2020, si prevede che le aziende e le amministrazioni pubbliche con singole sedi locali con oltre cento dipendenti situate in un capoluogo di Regione, città metropolitana, capoluogo di Provincia o Comune con una popolazione superiore a 50.000 abitanti, adottino un piano per gli spostamenti casa-lavoro (Pscl) del proprio personale. Questo piano mira a ridurre l’uso di mezzi di trasporto privati attraverso la nomina di un mobility manager.

“L’istituzione di un mobility manager all’interno della municipalità rappresenta un elemento importante nella riduzione del traffico veicolare, permette risparmi energetici, riduce le emissioni inquinanti e contribuisce alla riduzione dei gas serra. Il compito del mobility manager è sviluppare strategie di mobilità sostenibile, promuovendo l’uso dei mezzi pubblici, il car-pooling, il bike-pooling, il car-sharing e altre forme di trasporto ecologiche. L’obiettivo è diminuire l’uso delle auto private. Questa iniziativa è fondamentale per Capannori, un comune da sempre attento alle questioni ambientali. L’obiettivo è sensibilizzare tutti i cittadini, compresi gli attori economici e sociali, sulle tematiche della mobilità a basso impatto ambientale e promuovere iniziative di mobilità nelle aziende e nei luoghi ad alta densità di traffico, come le scuole.”

“Nei giorni scorsi, – conclude Cerasomma – c’è stato un ulteriore abbondante depasso dei limiti di particolato fini nell’area di Lucca, le risorse e i mezzi attualmente disponibili non sono sufficienti. L’Italia è il paese con il più alto numero di morti attribuite all’inquinamento atmosferico in Europa. E’ evidente che ci troviamo di fronte a un problema nazionale e per superare la logica delle “limitazioni” in cui i cittadini, le famiglie e le imprese sono le prime vittime, sono necessari un piano e investimenti nazionali straordinari, non nuovi corsi d’acqua come proposto da alcuni in Toscana”.

2025-01-05 12:13:04