

Gli scioperi alla O.G. Pro-Gest di Altopascio riprendono, parte dell’omonimo Gruppo industriale della famiglia Zago, interessato sin dall’inizio dell’anno da una crisi “che l’ha costretto a inaugurare – spiegano dal sindacato – una procedura negoziata del credito, nel tentativo di trovare un accordo con i creditori, per un debito finanziario totale che sembra aver superato i 600 milioni di euro, destinato ad aumentare per gli interessi non pagati e cedole non rimborsate alla scadenza”.
Già oggi (26 novembre) i lavoratori hanno incrociato le braccia. A parlare sono le Rsu O.G.-Progest Altopascio (Franco Magrini, Fabrizio Bottai, Gianluca Quinci, Nicola Calandriello, Mirko Bendinelli).
“Il futuro è molto incerto e le preoccupazioni crescono, visto che il tempo disponibile per trovare un accordo con i creditori sta terminando, dopo un’ulteriore proroga ottenuta a luglio – dicono – Il prossimo 7 gennaio, infatti, termineranno i termini della procedura, pochissime informazioni sono state fornite dall’azienda su come stia cercando di salvarsi. Nel frattempo, un cartiera è stata chiusa nel ferrarese (Cartitalia) e i dipendenti sono stati licenziati, le vendite annunciate di vari stabilimenti, incluso il famoso Cartiera di Mantova, non c’è ancora un’idea chiara di quando potranno essere concretizzate e quanto potranno portare”.
“Lo stabilimento di Altopascio dovrebbe rimanere nel gruppo e l’intera attività di Sesto Fiorentino dovrebbe essere trasferita lì, ma il progetto è ancora prevalentemente teorico e l’azienda continua a rimandare – proseguono i sindacalisti – Nel frattempo, tutti i problemi che l’azienda ha creato con i suoi dipendenti attraverso scelte mirate nel corso degli anni, rimangono aperti e in alcuni casi l’azienda stessa ha promosso cause legali contro i propri lavoratori. In altri casi, sono stati i dipendenti stessi a iniziare cause legali a loro tutela contro l’azienda. Il contratto nazionale non viene completamente applicato. C’è stata una forzatura, dicono i sindacalisti, con la disdetta degli accordi integrativi e le condizioni di lavoro sono anche significativamente peggiorate (l’inverno si avvicina, per citare un esempio recente, e nessuno ha ancora risposto alla nostra richiesta di interventi preventivi per evitare l’esposizione dei lavoratori alle ondate di freddo che hanno già iniziato). Si è dichiarato più volte di voler cambiare, ma manca ancora una dimostrazione concreta, nonostante la disponibilità al dialogo e le proposte avanzate dal sindacato”.
“Il Natale è alle porte, ma non viene vissuto con lo spirito che meriterebbe – concludono le Rsu – L’Epifania rischia di non portare via solo le festività: se il tentativo di accordo con i creditori dovesse fallire, a causa della mancanza delle condizioni necessarie, potrebbe aprirsi la strada verso la messa in liquidazione…“
2025-11-26 14:35:00