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Una volta erano fabbriche che davano lavoro, ora sono abbandonate, serve una riqualificazione per la zona industriale

searchFonderia, Cover, ex Mancioli. Tre aziende della zona industriale di Altopascio che rappresentavano un polo occupazionale e produttivo tra i più conosciuti della Piana di Lucca, escludendo il comparto cartario e che hanno un comune denominatore: si sono trasformati in fantasmi di cemento. Migliaia di metri cubi abbandonati, capannoni per chilometri quadrati di oblio. Cattedrali nel deserto no, quelle sono opere realizzate e quasi mai utilizzate. Queste erano tre imprese che lavoravano e producevano durante quella che possiamo tranquillamente definire una italica e toscanissima neo rivoluzione industriale tra anni ’60 e ’70 del Novecento. Nessuno si meravigli, per una terra a tradizione contadina, o si continuava a lavorare nei campi o si emigrava. Certo queste 3 fabbriche non erano la Fiat ma svolgevano comunque un ruolo fondamentale anche sotto il profilo socio-economico: consentire da un lato a migliaia di addetti di avere stipendi più che dignitosi, affrancandosi dalla zappa e dalla vanga, ma ala tempo stesso senza lasciare il paese natio, continuando a vivere in loco senza emigrare. Poi il declino e la chiusura, con la scoperta pure di qualche problema. Bonifiche ambientali da completare e inchieste, ma adesso sono lì, chiuse, abbandonate, a galleggiare nell’ineluttabilità del tempo. Ogni tanto scelte per un rave party. I proprietari e il Comune dovrebbero concordare un programma di riqualificazione che comprenda l’intera area.