Press ESC to close

Il Comune di Altopascio chiude ogni rapporto con la ditta che si era aggiudicato appalto per la piscina

search 17 anni fa il primo progetto, con la compartecipazione di un privato, per la piscina pubblica. Poi il project financing e la proposta del Centro Natatorio comunale da ubicarsi in località Riatri, nei pressi della frazione di Spianate. L’odissea di questa storia infinita vive una nuova puntata che in pratica farà ricominciare da capo tutto l’iter. Ora il Municipio pensa a realizzare con fondi propri una struttura meno faraonica, utilizzabile solo durante l’estate e coprendola successivamente. Dopo la pubblicazione di notizie relative al sequestro, da parte dell’autorità giudiziaria, di beni dell’azienda che aveva vinto l’appalto, la giunta altopascese ha deliberato la sospensione di ogni rapporto con la ditta in questione. Questo atto, che viene classificato di autotutela, in assenza di documentazione ufficiale, che è stata contestualmente richiesta dall’amministrazione comunale, prelude alla risoluzione del contratto di affidamento della realizzazione del centro sportivo natatorio di Riatri, che la suddetta ditta si era aggiudicata al termine di una gara europea conclusasi nel 2009. Il Comune di Altopascio aveva adottato la procedura del project financing vista la spesa decisamente elevata per la realizzazione della piscina e delle altre strutture accessorie, per un costo che sfiora i sei milioni di euro. Seguendo scrupolosamente la legge sugli appalti e il relativo codice, era risultata vincitrice di questa gara l’impresa in questione. Nel giugno 2014 erano già apparse notizie contraddittorie sulla situazione dell’azienda. Per trasparenza e correttezza, l’amministrazione comunale aveva chiesto alla Prefettura di Lucca che venisse confermata ufficialmente o fosse smentita la veridicità di tali notizie. Appreso, con una nota del 14 Giugno 2014, che la società si trovava in stato di scioglimento e liquidazione, il 7 luglio 2014 veniva avviato il provvedimento di revoca, che veniva respinto dall’impresa. Il sindaco Marchetti commenta: “Non abbiamo responsabilità, la società aveva vinto l’appalto ma il Comune non ha speso un euro. “Mi preme sottolineare alcuni elementi – dice il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti- che confermano che noi non abbiamo alcuna responsabilità nel fallimento di questa operazione, alla quale abbiamo fortemente creduto, essendo questo l’unico sistema per dotare il territorio di una struttura di questa dimensione e qualità. In prima istanza – continua Marchetti- è bene chiarire che il comune di Altopascio non ha speso nemmeno un centesimo. Infatti, essendo un project financing, tutto quanto è stato fatto in ambito progettuale è stato sempre a carico del soggetto privato, visto che noi, inteso come amministrazione comunale, non abbiamo affidato alcun incarico.
Oltre a questo – continua Marchetti- , vedendo come si evolveva la vicenda , avevamo già studiato in questi mesi dei piani alternativi, anche alla luce delle nuove tecnologie esistenti. Intanto una possibilità concreta è quella di stralciare dall’intero progetto la parte estiva e realizzare con fondi nostri una piscina scoperta e un’area a disposizione degli altopascesi durante i mesi più caldi con piccole strutture ricettive . Potrebbe essere questo un modo per superare i tanti problemi e cominciare a realizzare una parte del bel progetto che ancora non ci rassegniamo a abbandonare. Poi la copertura ed essere disponibile anche nei mesi invernali”.