Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale, presieduto da Raffaele Nevi, ha incontrato questa mattina, a Palazzo Cesaroni, Carlo Catanossi (presidente) e Paolo Felicetti (presidente del Collegio dei revisori dei conti) per un’informativa sulla situazione economica del gruppo Grifo Agroalimentare, società di cui la Regione Umbria detiene una quota. L’audizione ha riguardato soprattutto lo stato di salute della cooperativa, i programmi di sviluppo e le linee di azione per il futuro, gli effetti delle dinamiche dei prezzi delle materie prime sulla filiera casearia.
(Acs) Perugia, 23 febbraio 2017 – Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale, presieduto da Raffaele Nevi, ha incontrato questa mattina, a Palazzo Cesaroni, Carlo Catanossi (presidente) e Paolo Felicetti (presidente del Collegio dei revisori dei conti) per un’informativa sulla situazione del gruppo Grifo Agroalimentare, società di cui la Regione Umbria detiene una quota. L’audizione ha riguardato soprattutto lo stato di salute della cooperativa, i programmi di sviluppo e le linee di azione per il futuro, gli effetti delle dinamiche dei prezzi delle materie prime sulla filiera casearia.
Il presidente Catanossi ha spiegato che “Il gruppo Grifo ha 68 soci, tra cui l’Università attraverso la Fondazione di agraria, e lo Stato attraverso il Centro di ricerca di Monterotondo. Circa 250 produttori conferiscono alla Grifo, che lavora gran parte del latte bovino e ovino dell’Umbria. La Regione Umbria detiene una quota intorno a 180mila euro, derivata dall’incorporazione nel gruppo di una cooperativa di cui la Regione aveva una quota. Nel 2016 il gruppo ha raggiunto i 54milioni di fatturato, suddivisi tra circa 50milioni del settore lattiero-caseario e il resto da attività integrative (come legumi e cereali, vino e gastronomia). Circa 300 persone, tra dipendenti e autonomi, lavorano per il gruppo.
Tre sono gli stabilimenti per il caseario a Ponte San Giovanni (Perugia), Colfiorito (Foligno) e Norcia: c’è stato un investimento di quasi 25milioni di euro sugli stabilimenti di Colfiorito (costruito nel 2015, unificando due strutture) e Norcia (dove sono stati unificati gli stabilimenti, raddoppiando la struttura nel 2012). La scelta di queste località è stata dettata non certo da motivi economici, che avrebbero consigliato invece di costruire una struttura unica in un luogo meglio raggiungibile. Norcia rappresenta però la volontà di stare sul territorio, nonostante le difficoltà , e di avere anche un marchio di formaggi ben caratterizzato, che permette anche di espandersi sui mercati delle regioni vicine. La cooperativa non distribuisce utili ai soci, ma punta a pagare ai produttori qualche centesimo di più del prezzo medio nazionale del latte, altrimenti verrebbe meno l’utilità stessa della forma cooperativa. E Grifo è tra le prime aziende in Italia per il prezzo riconosciuto agli allevatori.
Al di fuori della filiera casearia, che utilizza solo latte del Centro Italia, abbiamo una piccola gastronomia a Montebello di Perugia (Corradi), abbiamo rilevato la cantina sociale dei Colli Amerini e a Fossato di Vico operiamo la commercializzazione su scala nazionale dei legumi (farro e cereali minori biologici). Sono segmenti di attività del gruppo, attivati per diversificare la produzioneâ€. MP/
Fonte: Regione Umbria