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[TORINO] “Il meglio di me”, domani un seminario alla Fondazione CRT

di Mariella Continisio

Giovani e comunità che crescono educandosi alla reciprocità è il tema del seminario “Il meglio di me” che si è svolto questa mattina nel salone d’onore della Fondazione CRT, in via XX Settembre 31. L’iniziativa si sviluppa nell’ambito del progetto Giovani Investimenti, realizzato da Asai (associazione di animazione interculturale) e coofinanziato da Fondazione CRT e S-Nodi. Vi collaborano Creare Foundation, Università degli Studi di Torino, Cooperativa TerreMondo l’istituto comprensivo Regio Parco, IIS Bodoni-Paravia e IPS J.B. Beccari.
All’incontro è intervenuta Federica Patti, assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica della Città di Torino.

Giovani Investimenti è un innovativo progetto contro la dispersione scolastica. Coinvolge oltre 200 allieve e allievi, più della metà di origine straniera, di 29 istituti scolastici torinesi. In Italia il 34,4 per cento degli studenti che non consegue diplomi  di secondaria superiore o di formazione professionale è nata all’estero. In Piemone la percentuale di studenti che abbandona la scuola è passata dal 22 per cento nel 2005 al 12,6 per cento nel 2017.

Il programma sostiene gli studi degli allievi delle medie inferiori e superiori, in particolare nei quartieri Barriera di Milano (Circoscrizione 6) e Porta Palazzo (Circoscrizione 7), dove sono attivi due centri aggregativi Asai: in via Genè, in cui si ritrovano gli studenti delle medie e in via Baltea destinato ai ragazzi più grandi. Gli interventi, ideati insieme agli insegnanti, si sviluppano su due livelli: il doposcuola e le attività educative e artistiche nelle classi per valorizzare i talenti attraverso un percorso che si sviluppa in orario scolastico ed extrascolastico.

Il seminario sarà l’occasione per condividere alcuni risultati del progetto e tracciarne l’evoluzione, evidenziandone alcune peculiarità.

“Mettiamo al centro l’umano –  ha spiegato Paola Gargano, coordinatrice dell’iniziativa – partendo dai loro bisogni e dalle loro risorse, valorizzando le relazioni e rafforzando il legame tra le scolaresche. I docenti avevano segnalato una disgregazione tra le diverse sezioni e difficoltà a interagire e gestire situazioni complesse come la presenza di leader negativi che coinvolgono la classe o di piccoli gruppi che disturbano i compagni durante le lezioni. Siamo partiti dall’osservazione dei contesti e dall’ascolto delle ragazze e dei ragazzi per sviluppare insieme un percorso”. Lo scorso anno, prima fase di sperimentazione dell’iniziativa, prendendo spunto dal film Inside Out – una vicenda centrata sulle emozioni (gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto) che guidano le decisioni e sono alla base dell’interazione sociale – gli studenti hanno lavorato sulla rabbia e sulla gioia, emozioni poi tradotte in set fotografici presentati, insieme ad altre rassegne, in una manifestazione pubblica nel quartiere Barriera di Milano.

Non manca il coinvolgimento delle famiglie, a cui sono state presentate le attività progettate, per renderle partecipi del percorso di studio dei loro figli. “La comunità educante è formata da vari tasselli, nessuno può starne fuori perché questo aiuta i ragazzi e i giovani ad avere un’ottica più allargata sul mondo circostante” ha sottolineato Gargano. Agli interventi educativi si affiancano da un lato un’azione di ricerca di carattere antropologico e giuridico, in collaborazione con l’Università di Torino, e dall’altro un monitoraggio sull’efficacia e sull’impatto delle sperimentazioni condotte con il supporto di Creare Foundation. Ambizione dei promotori è proporre un modello d’integrazione pubblico-privato replicabile.

Fonte: Comune di Torino