Press ESC to close

[REGIONE UMBRIA] LAVORI D'AULA (1): “IN SEDE DI CONVERSIONE DEL DECRETO LEGGE SIANO ASSEGNATE ULTERIORI RISORSE PER IL DAN…

(Acs) Perugia, 8 maggio 2017 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato con 16 voti favorevoli (PD, SeR, Ricci presidente, Forza Italia, Lega Nord) e 2 astenuti (Movimento 5 stelle), la mozione urgente presentata dal consigliere del Pd Giacomo LEONELLI che impegna la Giunta regionale “a farsi promotrice verso il Parlamento e nella Conferenza Stato-Regioni affinché in sede di conversione del decreto legge 50 siano assegnate ulteriori risorse sul danno indiretto da terremoto per imprese e partite Iva nelle aree fuori cratere”.

“Gli eventi sismici che hanno interessato la nostra regione negli ultimi mesi – ha ricordato Leonelli – come noto hanno creato numerosi difficoltà al tessuto sociale, culturale, economico e turistico del nostro territorio. Tali danni, oltre che colpire in maniera diretta e materiale i 14 comuni della Valnerina che rientrano nel cosiddetto cratere, come definito dal Decreto dell’11 novembre 2016 (successivamente integrato da maxi-emendamento del Governo alla manovra finanziaria per aggiungere anche il Comune di Spoleto), hanno riguardato l’intero territorio regionale e in via prioritaria il settore turistico. I mass media nel dare notizia del terremoto, sia a livello nazionale che internazionale, non hanno provveduto a fare distinzione tra comuni del cratere o meno e hanno invece riportato la notizia del terremoto riferita all’Umbria in generale, ingenerando, così, paura e insicurezza verso coloro che avrebbero voluto visitare e trascorrere un periodo di vacanza nella nostra regione. Tutti i comuni dell’Umbria, quindi, hanno subito danni economici a seguito del terremoto, seppur non materiali”.

“L’Assemblea legislativa – ha ricordato Leonelli – si era già espressa in maniera unanime e unitaria sulla questione del danno indiretto. Attraverso la deliberazione numero 155/2016 l’Assemblea legislativa impegnava la Giunta regionale, tra le altre cose a ‘sostenere tempestivamente presso il Governo, in sede di conversione del Decreto legge ‘8/2017’, anche in raccordo con le altre Regioni del Centro Italia colpite dal sisma, un piano di proposte sui danni indiretti provocati dal sisma e a riferire alle Commissioni consiliari competenti per materia. La decisione della nostra Assemblea è stata sostenuta, oltre che dai parlamentari umbri, anche dalle associazioni di categoria, attraverso la presentazione da parte di queste ultime di un emendamento in fase di conversione del decreto legge ‘8/2017’ approvato dalla Commissione ambiente della camera in sede referente. Inoltre, a seguito di nostra proposta e di un emendamento in commissione Senato proposto dai nostri parlamentari, tra i beneficiari del contributo per danno indiretto sono state ricomprese anche le partite Iva dando così modo di accedere a tali finanziamenti anche alle guide turistiche. Con l’approvazione di tali emendamenti al decreto e con la conversione in legge numero 45 del 7 aprile 2017 si è previsto così lo stanziamento di 23 milioni di euro per le imprese e partite Iva umbre, ‘fuori cratere’, che a seguito del danno indiretto avevano subito una contrazione del fatturato di almeno il 30 per cento (limite rivisto in sede di conversione rispetto al 40 per cento approvato in commissione)”.

“Benché il riconoscimento del danno indiretto anche per i Comuni fuori cratere, operato con la legge sopra richiamata, sia un passo avanti importante rispetto alla situazione iniziale e non scontato, visto che nel ’97 riguardò solo le aree direttamente colpite dal sisma, lo stanziamento di soli 23 milioni di euro risulta tuttavia insufficiente – conclude Leonelli – e si era auspicato che in sede di manovra correttiva il Governo avrebbe provveduto a stanziare ulteriori fondi. Tali fondi non sono invece stati riconosciuti dal Decreto legge 50 approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile pubblicato in Gazzetta ufficiale numero 95 del 24 aprile 2017 e titolato ‘Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. Per questo – ha concluso – è necessario intervenire ora, in fase di conversione del decreto, per non perdere un altro treno”. 

INTERVENTI
ANDREA LIBERATI (M5S): “SURREALE CHIEDERE AL GOVERNO CONGRUE RISORSE DA PARTE DI UNA REGIONE CHE HA IL MEDESIMO COLORE POLITICO RISPETTO AD ESSO, CHE PERÃ’ NON RECEPISCE NON DICO I ‘DESIDERATA’ MA NEANCHE LE RICHIESTE URGENTI. Qualche settimana fa ci era stato risposto dalla Giunta che i soldi c’erano, ma non solo non c’erano, mancavano anche gli elementi attuativi. Né si sa quando saranno erogate le eventuali provvidenze. Se entro il 24 agosto, sarebbero accordate per soli sei mesi. Siamo adusi a non sottoscrivere le tautologie, e il governo deve fare la sua parte. Ma si è perseguita una linea diversa da quella del buon senso, vedi le casette vuote inutilizzate, che potevano essere spostate ma si è preferito chiedere una fornitura ex novo, e oggi apprendiamo dalla stampa che il costruttore non verrebbe interamente pagato, mentre le cooperative che hanno sub-acquisito l’appalto non avranno problemi. É un sistema di cooperative che monopolizzano l’intera economia umbra e che deve essere spazzato via al più presto, per un problema di concorrenza e libero mercato, occupazione posti di lavoro e corretta gestione di risorse pubbliche. Quindi, prima di produrre una mozione di questo genere, di fronte alla quale il Governo potrebbe essere indifferente, troviamo una situazione in cui gli alberghi non vengono pagati direttamente, il contributo per l’autosistemazione è stato pagato fino a novembre, ci sono persone rimaste indietro di mesi dalle promesse della Giunta, eppure i Comuni non sono stati dotati del personale necessario, la Regione ha trasferito i fondi in ritardo, non è stato avviato alcun cantiere perché è stato assegnato alle banche un ruolo essenziale nell’erogazione dei contributi. L’Umbria ha perso anche questa sua centralità, lasciando terremottati e imprese alla mercé degli istituti di credito. Al Governo dovremmo perciò chiedere ben altro. Le imprese che stanno ricostruendo l’Emilia Romagna sono in grave difficoltà per i ritardi nei pagamenti delle fatture. Ci sono dirigenti regionali che queste cose le sanno e le vogliamo sapere anche noi”.

VALERIO MANCINI (LEGA): “SI AL DOCUMENTO, MA È DEBOLE POLITICAMENTE, CARENTE NEL NON RINTRACCIARE ALCUNA RESPONSABILITÀ VERSO CHI STA MAL GESTENDO QUESTA SITUAZIONE. L’auspicio di dare risorse e dignità alla regione cerca di aggiungersi a tutte le iniziative politiche che questa assemblea ha già preso. Ricordo il nostro documento diretto anche a chi si trova fuori dal cratere che è stato emendato ma, se fosse andata diversamente, oggi non ci sarebbe stato bisogno di questa mozione. Poi nel documento manca una parte che ci andrebbe messa: quali sono le conseguenze politiche se non si ottiene quello che si vuole ottenere. Quindi aggiungerei nel dispositivo che qualora l’Umbria non ottenga tali risorse, qualcuno si debba dimettere. Dopo la passerella della politica nei giorni seguenti le scosse, sono stati commessi solo errori a raffica. Il primo è stato quello di affidarsi al commissario Errani, che doveva sovraintendere all’emergenza. Noi dicemmo che aggiungere una struttura sopra quella regionale era sbagliato perché avrebbe allungato le procedure. Il documento dice che vogliamo qualcosina in più. Ma delle immani risorse di cui si sta parlando da mesi non si è visti niente. Castelluccio è ancora inaccessibile, ci vogliono i trattori. Sulla galleria Forche canapine non ci sono nemmeno cantieri aperti. Ci sono sindaci, come quello di Visso, che dicono che non vengono dati contributi per l’autonoma sistemazione per difficoltà di rendicontazione dinnanzi all’Unione europea. E sono state consegnate solo il 5 per cento delle casette necessarie”.

RAFFAELE NEVI (FI): “IL DATO POLITICO RILEVANTE, SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, È LA DEBOLEZZA DELLA GIUNTA MARINI, CHE NON RIESCE A INCIDERE SULLE DINAMICHE NAZIONALI. Si tratta comunque di un buon documento, dove finalmente anche il Pd cambia un po’ atteggiamento perché dice al Governo che non sta facendo quanto è necessario per sanare la situazione in Umbria. Una buona occasione per ribadire al governo che deve fare di più.  Non pare servano a molto i rappresentanti nell’assemblea nazionale del Pd se poi non incidono sul governo in alcun modo. La Marini conta poco a livello nazionale, noi diamo una mano ma non so se basterà, perché chi rappresenta l’Umbria non riesce a far capire il dramma di imprenditori e operatori del turismo. Lo vediamo anche sulle infrastrutture, dove non possiamo far passare il tempo inutilmente, dalla questione piccola del nodo di Scopoli fino ad arrivare alle grandi arterie, alle ferrovie: zero spaccato, evidentemente c’è un problema politico che è grave e va pure ad aggiungersi ai gravissimi problemi giudiziari che ci sono in Umbria. Sono molto preoccupato. Il decreto terremoto prevede solo 23milioni per 4 regioni, pensate se c’era Berlusconi, si sarebbe detto subito ‘affamatore della povera gente’, la Cgil sarebbe scesa in campo, invece solo silenzio: è questo il pericolo, il dimenticatoio, meglio non disturbare troppo Renzi che, si sa, è vendicativo. Intanto le piccole imprese arrancano. Io voto convintamente la mozione, perché voglio bene all’Umbria, ma bisogna che ci incazziamo un po’ e sbattiamo i pugni sul tavolo, soprattutto  in Conferenza Stato-regioni, dove c’è un presidente pietoso, che sta riducendo le Regioni a marionette e, al contempo, incensa Renzi. Ci vuole altro, un interlocutore autorevole con un governo che, anche questo è sotto gli occhi di tutti, sta facendo acqua da tutti i pori”.

CLAUDIO RICCI (gruppo Ricci presidente): “COINVOLGERE NEL RILANCIO E NELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO GRANDI COMPAGNIE INTERNAZIONALI, TOUR OPERATOR, GESTORI DI GROSSI SITI, VETTORI LOW COST PER LE LINEE AEREE Serve il più ampio consenso dell’Assemblea, ma è doveroso delineare anche tematiche che sono affini alla mozione: le 4 assemblee legislative delle Regioni interessate dal sisma nel 2016 e nel 2017 devono con precisione tecnica chiedere al Governo italiano e ai governi che verranno dopo quello attuale una emergenza su alcuni temi: Casette, 3mila necessarie e solo 5 per cento installate: non è un fatto politico, è doveroso sollecitarne l’attivazione nei tempi più rapidi. Semplificazione: la rete delle professioni tecniche e degli ordini professionali dice che c’è ulteriore necessità di semplificare le procedure amministrative. Poi le cifre: 23 milioni complessivi prima erano cifre per cassa, ora sono per competenza, vale a dire si traducono in decurtazioni fiscali per un certo numero di anni, chi dovrà ricostruire o ristrutturare si dovrà attivare presso un istituto bancario. Danni indiretti: servono non solo i danni per compensare perdite di bilancio che hanno riguardato attività economiche e turistiche. Nel ’97 vi erano misure come i Fondi sviluppo territori. Da valutare poi, nel quadro risorse da chiedere al Governo, misure a compensazione che possano migliorare trasporti e infrastrutture”. 

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “SERVE UN CONFRONTO, UNA SEDUTA STRAORDINARIA CON I COMMISSARI ERRANI E CURCIO. Si può fare meglio e di più. Ci sono gravi modificazioni anche sopra la crosta terrestre, come il fiume nuovo che si è creato, le devastazioni sulle strade di percorrenza Norcia-Castelluccio, la formazione di crateri nella piana di Castelluccio. Ciò determina situazioni di ritardo. Mi risulta che l’Anas stia facendo sondaggi per cercare di ricostruire il danno della galleria di Forca Canapine, si deve stabilire se rifare tutto il sistema di aerazione per 4 chilometri o solo nel tratto danneggiato. Questioni di natura imprevedibile. La nostra parte l’abbiamo iniziata a fare, l’Umbria prima e meglio delle altre regioni colpite: c’è una filiera zootecnica che è stata mantenuta, ed è stata una scelta strategica, perché l’Agenzia per la forestazione ha fornito i basamenti su cui poggiare le strutture di ricovero per gli animali. Le attività di norcineria non si sono interrotte, al netto delle delocalizzazioni necessarie. Anche l’area commerciale è stata liberata dalle pastoie dei ricorsi, che finivano per inibire il mercato locale. Ora inizia la fase della ricostruzione, dove dovremo giocare un ruolo come Assemblea legislativa non solo con la legge sulla ricostruzione, dobbiamo inserire gli interventi minimi inderogabili. Quando sarà il momento, avremo raccolto così tante istanze da cittadini, imprese e operatori che avremo un dialogo con tutta la regione. Possiamo chiederlo tutti insieme, dopo avere anche sostenuto il documento presentato da Leonelli”. PG/ 

Fonte: Regione Umbria