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Firenze Somali al Convitto dei Gesuiti. Donella Verdi (Frs): “L’assessora Funaro si sottrae al dibattito in aula”

“L’Assessora Funaro – spiega la consigliera di Firenze Riparte a Sinistra Donella Verdi – preferisce sottrarsi al dibattito in aula di fronte alla mia insoddisfazione per la sua risposta scritta.

Sono passati ormai quasi 5 mesi dall’incendio del capannone di Sesto che ha visto la morte di un ragazzo somalo, nel disperato tentativo di recuperare quei documenti che gli avrebbero permesso di ricongiungersi alla famiglia.

Mesi senza che una soluzione per quel centinaio di persone sia stata trovata.

Padre Brovedani è stato lasciato da solo ad occuparsi di queste persone, a provvedere al loro sostentamento,con le bollette da pagare e soltanto il buon cuore delle persone che ogni giorno hanno portato da mangiare.

Per alcuni – aggiunge Donella Verdi – sarebbero sufficienti i titoli di viaggio per il ricongiungimento con le famiglie all’estero, ma regolamenti ferragginosi rallentano ancor di più la burocrazia. Altri potrebbero richiedere asilo, essere rifugiati, usufruendo del servizio SPRAR. Ma tutto è stato lasciato nelle sole mani di padre Brovedani, anche per fare il censimento delle presenze.

L’Amministrazione comunale dice che non può intervenire se non attraverso lo sgombero dello stabile perché altrimenti verrebbe meno al concetto di legalità su cui non si può derogare. Ma quale legalità?…

Dice anche che per le case devono essere rispettate le graduatorie delle famiglie in attesa. E questo è più che giusto. Ma è vero anche che ci sono almeno 300 alloggi ERP a disposizione, ma che non sono disponibili per mancanza di manutenzione, che sarà fatta chissà quando e come.

Ma non si tratta certo di questo, di sottrarre gli alloggi a chi è nelle graduatorie.

Si tratta si farsi carico e trovare soluzioni per chi non ha alternative alle occupazioni, se non vivere per strada, perché senza reddito o con redditi sporadici che certo non consentono di pagare affitti di mercato. Lasciano allibite le affermazioni dell’Assessora Funaro che di fronte alle richieste di aiuto di Padre Brovedani dichiara alla stampa che “dovrà ripensare alla collaborazione dell’Amministrazione”.

Ma di quale collaborazione parla l’Assessora? Mi pare che fino ad ora a farsi pieno carico della situazione sia stato soltanto Padre Brovedani, che è stato lasciato solo e di fronte alla richiesta di essere ascoltato dal Sindaco ha ricevuto solo un rifiuto.

La sensazione è che l’Amministrazione comunale abbia colto un’occasione in più per non intervenire perché sa che Padre Brovedani non verrà meno ai principi della cristiana accoglienza e non chiederà lo sgombero.

La domanda è quindi come pensa l’Amministrazione comunale di provvedere a chi è senza reddito, a chi non può permettersi di pagare un alloggio. Come fa a restare nella legalità? Dove va a finire se non in altre occupazioni, magari di stabili privi di sicurezza o a dormire sui cartoni sotto un ponte? e forse nemmeno, perché in nome del decoro urbano vengono allontanati anche da lì.

Perché questa è la realtà. Allora, oltre a esigere il giusto rispetto della legalità occorrono politiche che si facciano carico di queste realtà, purtroppo in aumento. E non solo tra gli immigrati. Occorrerebbe perciò mettere in campo politiche di accoglienza e politiche abitative anche attraverso l’utilizzo, per esempio, di immobili inutilizzati o dismessi, invece di lasciare mano libera alla speculazione.

Un’amministrazione che ha a cuore la legalità – conclude Donella Verdi – ha anche il dovere di mettere in campo soluzioni perché la legalità possa essere rispettata, altrimenti ci porteranno in un labirinto dal quale sarà impossibile uscire”. (s.spa.) 

Fonte: Comune di Firenze