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[ REGIONE TOSCANA ] E' più sicuro un luogo più frequentato, dalla Regione 90 mila euro per piazza Garibaldi

LIVORNO – Più vissuto e dunque più sicuro, con fondi sfitti che riaprono e nuova vita per le storiche baracchine che guardano i fossi medicei. Il progetto di Confesercenti per la zona di piazza Garibaldi a Livorno, finanziato interamente dalla Regione con 90 mila euro, è uno dei cinque progetti sperimentali e pilota approvati alla fine del 2016 e che interessano altrettante città. Un esperimento di sei mesi, nel caso di piazza Garibaldi, per una rinascita che duri poi nel tempo.

“Commercianti e cittadini sono infatti i primi che devono convivere e animano il quartiere dove svolgono la propria attività – aveva sottolineato l’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, quando lo scorso gennaio fu presentato il progetto –. Il  nostro intervento è anzitutto mirato a riappropriarsi degli spazi comuni e a creare così un ambiente più vivibile, per tutti”.

La Regione non è né uno sceriffo né ha gli stessi compiti delle forze dell’ordine. “Ad ognuno il suo” dice ancora l’assessore.  Accanto al recupero di situazioni fragili e delicate e al contrasto del degrado di certi quartieri, rimangono naturalmente altre azioni che possono essere messe in campo. Una di queste sono le telecamere per un miglior controllo del territorio. 

La Regione finanzierà così, con 80 mila euro pari al 70 per cento del costo complessivo, un progetto di video-sorveglianza proposto dal Comune. In tutta la Toscana sono sessantré gli interventi simili, complessivamente sostenuti con 1 milione e 522 mila euro (mezzo milione in più di quanto all’inizio previsto), grazie anche all’aiuto del Consiglio regionale che ha messo a disposizione fondi propri risparmiati nel 2016.

Telecamere saranno installate in piazza Garibaldi ma anche nelle vie pedonali del centro, in piazza XX settembre, in viale Carducci, nei giardini della stazione e in via dell’Artigianato. Un deterrente per ladri, scippatori e malavitosi, perché è evidente che aree buie, poco illuminate e frequentate o poco sorvegliate sono il contesto dove certi crimini e delitti possono compiersi più facilmente. 

Fonte: Regione Toscana