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[REGIONE UMBRIA] CORTE DEI CONTI: “ LE CRITICITÀ SONO LE STESSE DI OGNI ANNO. LE SCATOLE CINESI DEI DIRIGENTI REGIONALI E LE &#…

Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Marco Squarta interviene in merito al giudizio di parificazione emesso oggi dalla Corte dei Conti rispetto al rendiconto generale della Regione Umbria per l’esercizio finanziario 2016. A giudizio di Squarta, “le criticità sono le stesse di ogni anno, compresa la gestione delle società partecipate che ammonta a 12 milioni di euro”. Ed in merito ai dirigenti, Squarta auspica spiegazioni rispetto ai criteri con i quali sono stati assegnati i premi di produzione. Secondo l’esponente dell’opposizione, “sembrano pochissimi i margini di manovra poiché risorse spendibili non ce ne sono e viene messo in dubbio il nuovo indebitamento”.

 

(Acs) Perugia, 10 luglio 2017 – “Sono quelle ricorrenti: ‘ulteriori valutazioni in merito’, riferite a tutti i passaggi critici elencati a preoccupare la Giunta regionale”. Lo dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta intervenendo in merito al giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul Bilancio della Regione Umbria e secondo il quale “le criticità sono le stesse di ogni anno, compresa la gestione delle società partecipate che ammonta a 12milioni di euro”.

Secondo Squarta, “un capitolo importante è rappresentato dalle scatole cinesi dei dirigenti per i quali manca la valutazione. Qualcuno dovrà spiegare con quali criteri sono stati assegnati i premi di produzione. E sfogliando la relazione – commenta il consigliere di opposizione – sembrano pochissimi i margini di manovra, poiché risorse spendibili non ce ne sono e viene messo in dubbio il nuovo indebitamento. Assistiamo ad un’impennata da 2 a 27milioni del fondo crediti di dubbia esigibilità”.

“Il bilancio ancora tiene – spiega Squarta -, ma sono forti le criticità su partecipate come Sviluppumbria e Umbria Tpl. Anche per la sanità è stato sforato il tetto delle assunzioni di personale mentre più in particolare sono in sovrannumero le posizioni organizzative. Sono state abolite le posizioni ‘D’, ma a Palazzo Donini – conclude – abbiamo assistito ad un proliferare di posizioni organizzative equivalenti. Per cui il risultato non cambia”. RED/as

Fonte: Regione Umbria