FIRENZE – Sul tema della gestione delle strutture del Padule di Fucecchio e Lago di Sibolla a settembre tornerà a riunirsi il tavolo di confronto e ogni decisione verrà condivisa a quel livello. Nessuno spezzatino dunque, ma solo l’intenzione e l’attenzione alla condivisione e alla valorizzazione di una risorsa che la Regione ha a cuore.
L’assessore regionale Federica Fratoni lo ribadisce prendendo l’occasione dalla risposta al professor Leonardo Rombai, presidente regionale di Italia Nostra.
“Raccolgo con estremo interesse le sollecitazioni formulate dal professor Rombai – dice Fratoni – alle quali sento il dovere di fornire alcuni elementi di chiarimento, che ritengo rassicuranti. L’area umida del Padule di Fucecchio rappresenta un patrimonio di grande valore, di per sé e nel più ampio contesto delle riserve naturali per le quali la Regione Toscana ha assunto la competenza a partire dal primo gennaio 2016. Fortunatamente in questi ultimi tempi, l’interesse delle pubbliche amministrazioni locali e dei vari soggetti associativi è tornato ad essere particolarmente forte, segnando, credo, una nuova fase di politica partecipata intorno alle scelte strategiche su quest’area, che riguardano sì la tutela della biodiversità , ma che si spingono molto oltre, ovvero alle tematiche dell’inquinamento, dell’abbandono dei rifiuti e del progressivo interramento del cratere palustre, solo per fare alcuni esempi. Per questo motivo è stato costituito un ampio tavolo di confronto, quale sede deputata alla definizione delle scelte”.
“Il Centro di Ricerca e Documentazione del Padule – prosegue Fratoni – ha rappresentato e continua ancora oggi a costituire una realtà di pregio, che ha garantito in questi anni un valido supporto agli enti e una fruizione utile e responsabile dell’area. Purtroppo la convenzione che da anni lo legava alla Provincia di Pistoia si è interrotta ben prima del subentro della Regione nella funzione, a causa delle note difficoltà di bilancio di quell’ente. Nello stesso periodo sono infatti venute meno anche le convenzioni con il Consorzio di bonifica e con l’azienda agricola Calstelmartini, che assicuravano gli interventi di manutenzione nelle riserve palustri”.
Per questo motivo, nell’anno 2015, è stato sottoscritto un accordo fra Regione, comuni rivieraschi, Provincia e Consorzio Basso Valdarno, nel quale è stato previsto il contributo regionale di 30 mila euro, che verrà materialmente erogato nei prossimi giorni a favore della Provincia e attinente alle attività del Centro. In quell’atto, inoltre, è statuito l’impegno dei soci a operare una nuova definizione della veste giuridica della onlus, che la renda più coerente con i tempi attuali e sostenibile da parte dei soci.
Rispetto al tema della gestione delle strutture non sussiste alcuna volontà di operare spezzatini di sorta – precisa l’assessore – . A settembre il tavolo di confronto tornerà a riunirsi proprio su questo punto e ogni decisione verrà condivisa a quel livello. Semmai l’intento dichiarato è quello di coinvolgere maggiormente i comuni rivieraschi, soprattutto coloro che hanno materialmente contribuito alla costruzione delle strutture (come Larciano e Altopascio) e che oggi più che in passato intendono farsene carico insieme alla Regione. Tutto questo però nell’ambito di un’unica progettualità condivisa.
Non a caso il tavolo di confronto si è esteso fino al lago di Sibolla, proprio per garantire una gestione e soprattutto una valorizzazione unitaria per la quale è necessario il contributo di tutti. Peraltro – conclude Federica Fratoni – la proprietà dei beni non è stata ancora trasferita alla Regione dalle Province di Pistoia e Lucca, per cui non mancheranno il tempo e l’occasione per affrontare compiutamente il confronto e addivenire alla soluzione più confacente alle finalità pubbliche”.
Fonte: Regione Toscana