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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Agricoltura: Shaurli, monitoraggio costante su cimice asiatica

Udine, 10 ago – Monitoraggio, informazione e prevenzione. Sono
questi i principali elementi di contrasto alla cimice marmorata
asiatica (Halyomorpha halys) posti in essere dalla Regione, con
la collaborazione dell’Agenzia per lo sviluppo rurale Ersa Fvg,
per difendere il territorio dalla proliferazione di un insetto
che ad oggi non conosce antagonisti naturali, tanto che l’Unione
Europea l’ha dichiarato ineradicabile.

A darne conto è l’assessore alle Risorse agricole e forestali del
Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli ricordando le azioni
messe in campo per intensificare l’attività di informazione e
prevenzione, a cominciare dai recenti incontri svolti sul
territorio con sindaci, tecnici comunali e volontari di
protezione civile dei Comuni più colpiti dalla presenza
dell’insetto, in particolare quelli del Medio Friuli e del
Pordenonese.

“Si è trattato di incontri organizzati in collaborazione con le
amministrazioni locali – ha chiarito Shaurli – in cui sono state
fornite indicazioni operative e presentati i rimedi più diffusi
per limitare la presenza delle cimici in prossimità delle case.
Un’attività di informazione ma anche di preparazione in vista del
prossimo autunno quando le cimici cominceranno a entrare nelle
aree urbane e nelle abitazioni alla ricerca di un luogo dove
svernare”.

Durante gli incontri sono stati consegnati, inoltre, circa 40.000
volantini che saranno distribuiti alla popolazione e una ventina
di trappole a feromoni da collocare in ambito urbano per il
monitoraggio.

“E’ stata chiesta la collaborazione dei Comuni per comunicare i
dati delle catture di cimici, in modo da poter segnalare tramite
il sito dell’Ersa il momento in cui si comincerà a rilevare la
migrazione verso le abitazioni per lo svernamento – ha precisato
Shaurli -; questo consentirà un monitoraggio costante e offrirà
la possibilità di preallertare la cittadinanza, in modo da
limitare i disagi ed essere pronti ad affrontare il fenomeno”.

Shaurli ha sottolineato anche l’attività di monitoraggio, sul
territorio regionale, del servizio fitosanitario dell’Ersa che
da tre anni rileva la diffusione della Halyomorpha halys.

“Nel 2016 – ha indicato – si è registrata un’esplosione della
presenza dell’insetto e le primi indicazioni date dalle catture
nelle trappole evidenziano una continuazione della tendenza; per
questo è importante proseguire a svolgere l’azione informativa,
iniziata lo scorso anno, sulle modalità di contenimento”.

E’ fondamentale, secondo Shaurli, la collaborazione di tutti
“perché catturare ed eliminare le cimici dai siti di svernamento
contribuisce a diminuire le popolazioni per l’anno successivo.
Questi insetti non sono pericolosi per la salute dell’uomo ma
causano ingenti danni all’agricoltura, in particolare alle
colture frutticole, orticole e, spostandosi in sciami, possono
provocano disagi alla popolazione”.

Sul sito internet dell’Ersa è reperibile il materiale delle
presentazioni in cui si indicano, fra le altre informazioni,
anche le azioni da compiere per impedire l’accesso delle cimici
nelle case, la loro eliminazione e altri accorgimenti utili.

Accanto all’importante azione informativa, preventiva e di
monitaraggio, Shaurli ha evidenziato soprattutto la tutela delle
produzioni attraverso l’impiego di reti antinsetto, combinato con
una eventuale difesa chimica di soccorso che, attualmente,
risulta il metodo migliore per il controllo della cimice. L’uso
di agenti chimici, infatti, anche se è la strategia maggiormente
utilizzata, ancor oggi, in mancanza di prodotti specifici e
trattandosi di una specie con alta mobilità, da sola non basta e
va integrata ove possibile con l’uso di barriere fisiche poste a
protezione delle colture agrarie.

La Regione ha finanziato all’80 per cento l’acquisto e
l’installazione di reti protettive destinandovi risorse per oltre
800mila euro e attivato il Fondo emergenze in agricoltura (con
una disponibilità di circa 2 milioni di euro) per il pagamento di
indennizzi a ristoro dei danni, non essendo in questo caso
assicurabili le perdite del raccolto.
ARC/LP/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia