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PORCARI Discarica a cielo aperto a Gragnano – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

CAPANNORI . Degrado senza fine davanti all’ex discoteca Metropolis di Gragnano, non lontano dal campo sportivo della località del Comune di Capannori. Nella discarica c’è di tutto: gomme, frigoriferi, un cavallo a dondolo e i resti di una capanna. C’è persino un’auto abbandonata e un bel cumulo di eternit, potenzialmente pericoloso. «Se qualcuno ha bisogno di frigoriferi, gomme per auto, sedie e sdraie, scarponi doposcí venite qua e caricate tutto», dice con ironia un cittadino che sulla pagina Facebook del Comune ha segnalato e soprattutto documentato questo “spettacolo” indecoroso.

Una strada dei furbetti frequentata da chi fa dell’abbandono dei rifiuti una (incivile) pratica abituale. Anche la direzione dell’hotel Country, non molto distante dal luogo, ha più volte segnalato ai vigili della municipale il ripetuto abbandono di rifiuti in quell’area che pare essere diventata un luogo ideale per gli incivili che, dovendo disfarsi dei rifiuti, la utilizzano come discarica. Tutto questo nonostante l’amministrazione comunale abbia aumentato le multe fino a 500 euro per chi viene acciuffato a disfarsi di sacchi dell’immondizia e materiali ingombranti.

E c’è chi torna a chiedere una telecamera per controllare questa zona ormai trasformata in una discarica a cielo aperto. Intanto ci sono state anche le prime sanzioni.

Nel gennaio scorso una multa di 307,20 euro è scattata a carico di un giovane lucchese colto in flagrante dalla polizia municipale di Capannori mentre abbandonava rifiuti solidi urbani (non pericolosi) in via del Rogio a Tassignano.

“Beccato” anche un quarantenne di Porcari trovato ad abbandonare rifiuti solidi urbani in un’area sterrata di Paganico, in via del Frizzone a Capannori, ed una maxi multa a carico

di un cittadino individuato e fermato in via di Santa Caterina a San Prospero (Lammari). Ciò nonostante a Gragnano si continua a scaricare impunemente, Forse è arrivato il momento di prendere iniziative più incisive nei confronti dei furbetti del rifiuto.

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Fonte: Il Tirreno