Porcari (LUCCA) –
LUCCA. Undici chili tra marijuana e hashish trovati e sequestrati all’interno di un monolocale nella pertinenza di una villa storica a Camigliano utilizzata come essiccatoio. In quell’alloggio viveva Paolo Lamberto, 24 anni, che utilizzava una stanza come laboratorio per produrre marijuana. A scoprire quel vano il 24 ottobre 2016 fu la polizia con gli agenti che, oltre allo stupefacente, rinvennero anche lampade, deumidificatori, rotoli di nastro e di cellophane, bilancine di precisione, cinque siringhe contenenti spore di funghi cubensis pensacola e prodotti chimici per la concimazione. Ieri mattina di fronte al collegio giudicante (presidente Stefano Billet) Lamberto, accusato di coltivazione, detenzione e cessione di 7 chili di marijuana (mezzo chilo di principio attivo) e 4 di hashish, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione. Il giovane tra l’altro è stato anche in cura al Sert per disintossicarsi
Coltivatore diretto. Lui si comportava alla stregua di un coltivatore diretto: acquistava i semi di marijuana da un negozio a Lucca, li piantava in un bosco vicino al supermarket Esselunga di Marlia e quando le piantine germogliavano rigogliose ricoprendo la vegetazione si occupava della raccolta caricando in auto le infiorescenze ed essiccandole nel monolocale dove sono state rinvenute e sequestrate dalla polizia e ricavandone almeno 22mila dosi.
Precedente. Lamberto – che per un anno era stato lontano dall’Italia, riparato in Spagna – aveva avuto un precedente penale nel maggio 2012. Era stato accusato, con il padre che venne prosciolto, di detenzione di 450 grammi di cannabis avendo
realizzato nel giardino di pertinenza dell’abitazione dell’epoca a Porcari un sistema di coltivazione di piante, essiccamento, vendita e consumo. In che modo? Predisponendo dentro la cuccia di un cane un sistema di riscaldamento ed aerazione con vasi di piante di cannabis. (l.t.)
Fonte: Il Tirreno