LUCCA. È particolarmente grave la salute dell’aria che respiriamo. Negli ultimi sei giorni ci sono stati quattro sforamenti a catena delle polveri sottili mentre un giorno erano a quota massima (50 microgrammi). Oltre il limite tollerato anche le polveri sottilissime: gli sforamenti infatti sono stati continui dal 16 al 20 novembre compresi (il 20 novembre è l’ultimo rilevamento disponibile a ieri sera sulle tabelle dell’Arpat, registrazioni relative alla centralina di evidenza regionale in via Piaggia a Capannori). Un quadro molto pericoloso per la salute: le polveri fini danneggiano i polmoni, quelle finissime, che arrivano più in profondità , danneggiano anche altri organi.
Vista questa situazione critica (gli sforamenti di polveri sottili in pratica in una settimana sono saliti da 26 a 31), da oggi, 22 novembre e fino a sabato 25 compreso, stop alla circolazione dei veicoli più inquinanti e divieto di accendere i caminetti a contrasto dell’inquinamento atmosferico.
È quanto stabilito dai Comuni di Lucca, Capannori, Altopascio, Porcari e Montecarlo che hanno emesso apposite ordinanze a tutela della salute dei cittadini.
I provvedimenti, che rientrano nelle misure del Piano di azione comunale (Pac), sono stati presi in seguito alla nota di Arpat di ieri mattina (21 novembre) che ha comunicato il valore della media giornaliera di Pm 10 (polveri sottili) negli ultimi 7 giorni, con quattro sforamenti, oltre alle previsioni meteo prodotte dal Lamma rispetto alla capacità di favorire l’accumulo degli inquinanti negli strati bassi dell’atmosfera nei giorni di ieri, oggi e domani 23 novembre. In base alle ordinanze emesse, per quattro giorni consecutivi, dal 22 novembre (oggi) al 25 compreso, nella fascia oraria 7,30 – 19,30, nei cinque territori comunali non potranno circolare le autovetture diesel euro 0, euro 1 ed euro 2 e i veicoli merci euro 0, euro 1 ed euro 2.
Sempre dal 22 al 25 novembre, 24 ore su 24, nei cinque comuni non si potranno accendere gli impianti domestici di riscaldamento alimentati a legna,
come i caminetti. Il divieto non riguarda le stufe a pellet, gli impianti ad alto rendimento termico e quelli che rappresentano l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione. Il provvedimento non riguarda nemmeno le case poste a una quota di altitudine di oltre 200 metri.
Fonte: Il Tirreno