Press ESC to close

[ALTOPASCIO] L'appello dopo l'incidente: «Chi ha visto si faccia sentire»


CAPANNORI. Una richiesta di aiuto per ricostruire la verità: è quella che arriva da una giovane coppia, di 22 e 21 anni, la cui vita è stata letteralmente sconvolta in una sera. La sera è quella del primo novembre scorso, quando la Subaru Legacy su cui viaggiava il ragazzo fu coinvolta in un terribile incidente sull’A11, tra Capannori e Altopascio.


Il giovane, racconta la fidanzata in un appello lanciato sui social, «è stato colpito «presumibilmente sul lato destro (parafango avantreno destro) da un furgone bianco (colore e mezzo dichiarato da un volontario che lo ha soccorso) perdendo così il controllo del veicolo in quanto lo ha praticamente schiantato contro il newjersey. A distanza di un minuto, quando ormai il veicolo del mio compagno risultava fermo (cosa altamente dimostrabile) un’ulteriore macchina (una Bmw) lo ha colpito spezzandogli a metà l’auto (non è una metafora), facendo volare dall’altra parte della carreggiata parte dell’auto (il bagagliaio). Fortunatamente il mio fidanzato è vivo. Ma c’è stata da prima l’omissione di soccorso da parte dei conduttori dei due veicoli, il primo è scappato, cosa inammissibile, e il secondo si è allontanato sulle proprie gambe facendosi portare al pronto soccorso senza chiedere aiuto per il mio ragazzo che era ormai finito fuori dall’auto completando il tutto con una gravissima degenza ospedaliera in rianimazione intensiva».

Una situazione che ha avuto un impatto pesante sulla vita dei due giovani, sotto il profilo della salute in primis e, conseguentemente anche su quelle professionali.

Da qui la richiesta a chiunque si trovasse a passare dall’autostrada quella sera (erano circa le 21,40) perché contribuisca con la propria testimonianza a ricostruire l’accaduto: «Sappiamo che qualcuno ha visto e aiutato nel momento del bisogno, soccorrendolo e gridando al possibile furgone bianco. Vorremo chiedere a tutti di mettersi una mano sul cuore e sulla coscienza. Aiutateci

e testimoniate dicendo ciò che avete visto. Ci basta la verità, solo quello. Abbiamo entrambi perso il lavoro a causa delle nostre sopraggiunte problematiche fisiche».

Questi i recapiti a cui rivolgersi che accompagnano l’appello 348 0751975 e 335 6182988.

 


Fonte: Il Tirreno