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PORCARI Dopo il fuoco, il rischio amianto – Cronaca

Porcari (LUCCA) –

PORCARI. L’emergenza, in senso stretto, è passata, ma c’è ancora molto da fare per garantire la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente è ancora lungo. Il riferimento è all’incendio del magazzino di calzature Rox di via Romana, a Porcari, che a fine dicembre, oltre a devastare lo stabilimento, ha tenuto in apprensione gli abitanti dell’intera Piana, a causa della nube che si era sollevata dai resti fumanti del capannone. Spento, e non senza fatica, l’incendio; arrivati i relativamente tranquillizzanti risultati degli accertamenti Arpat sugli effetti della nube di fumo (e sulla successiva ricaduta di ceneri sul territorio), il lavoro non è finito. Proprio in questi giorni in municipio sono finalmente giunti altri rapporti, da parte di Asl e Arpat, sulle misure da prendere per l’area interessata dall’incendio. Rapporti che hanno portato a una nuova ordinanza, stavolta diretta ai titolari del magazzino e ai proprietari del fabbricato, su una serie di misure da adottare.

Il primo rapporto, arrivato il 10 gennaio, è quello dell’Asl, nella quale, a proposito dell’area interessata dall’incendio, si legge che «dovrà essere sottoposta a bonifica e che, inizialmente, dovrà essere effettuata una messa in sicurezza d’emergenza che non potrà non comprendere una verifica dell’efficacia del funzionamento della raccolta delle acque piovane del piazzale verso la fognatura pubblica per controllare la pervietà delle stesse» e, ancora «l’adozione di misure in grado di ridurre la possibilità che le polveri ancora presenti nell’area incendiata vengano trasportate dal vento». Una prescrizione, veniva sottolineato, per evitare la diffusione nelle zone prossime all’incendio di particelle d’amianto e di incombusti vari.

Quel rapporto è diventato una prima ordinanza, cui ne è seguita, venerdì, una seconda, dopo che in Comune è arrivata (l’11 gennaio) anche la nota di Arpat. Un’ordinanza che, oltre a ribadire le prescrizioni dell’Asl, impone di adottare anche quelle dell’agenzia regionale per l’ambiente che, nel suo rapporto sottolineava: «In considerazione dell’esposizione dei residui dell’incendio agli agenti atmosferici, si suggerisce l’adozione dei provvedimenti di competenza per un rapido smaltimento dei rifiuti prodotti, compatibilmente con eventuali indagini in corso per stabilire la natura dell’incendio. In particolare, è necessario che il soggetto obbligato si attivi nel più breve tempo possibile per procedere alla caratterizzazione dei suddetti rifiuti tenendo conto della presenza di fibre di amianto e/o frammenti di fibrocemento, nonché delle altre sostanze presenti. Inoltre, in attesa delle analisi di caratterizzazione, è necessario provvedere

alla messa in sicurezza del sito anche rispetto all’eventuale dilavamento da parte delle acque meteoriche. Andrà verificato, in ogni caso, l’impatto sul reticolo idrografico locale eventualmente correlato all’evento e alle necessarie azioni di spegnimento».

Luigi Spinosi

Fonte: Il Tirreno