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[ALTOPASCIO] L’augurio dei sindaci a studenti e insegnanti

LUCCA

In occasione dell’avvio dell’anno scolastico agli studenti, ai docenti e al personale scolastico arriva il saluto del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

«Cari ragazzi, vi saluto con affetto – inizia -. Prende il via il nuovo anno scolastico. Vivrete nella scuola gli anni più intensi e spensierati della vostra giovinezza: la scuola è il luogo dove nascono le prime amicizie importanti, dove si impara a conoscere se stessi, a vivere e a lavorare con gli altri. Non sarà tutto facile, affronterete lunghe giornate di lezione, di studio e verifica, avrete a che fare con i timori e le insicurezze dell’adolescenza, in cui cercherete di trovare la vostra personale via. Siate profondamente curiosi, fate e fatevi domande su tutto, non date nulla per scontato, solo così acquisirete i mezzi per orientarvi e navigare sicuri nella nostra civiltà contemporanea. La scuola è la grande palestra della vita. La conoscenza vi renderà cittadini più liberi e custodi dei valori universali che hanno determinato l’indipendenza nazionale italiana e poi la democrazia con la nascita della Repubblica. Un pensiero a genitori, insegnanti e personale non docente, tutti coinvolti con ruoli diversi nella responsabilità educativa di bambini e adolescenti: dalla vostra reciproca fiducia e collaborazione dipende gran parte della riuscita della missione della scuola».

Anche la sindaca di Altopascio Sara D’Ambrosio con l’assessora Ilaria Sorini rivolgono un augurio di inizio anno scolastico: «La scuola è accrescimento di se stessi, luogo do amicizie e prime sperimentazioni. Ma la scuola è prima di tutto libertà. Come diceva Steve Jobs, siate affamati e visionari. Non solo di sapere, ma di vita, che è fatta di relazioni, amicizie, dialogo, rispetto, accoglienza, pensieri, esperienze. Vivetele tutte, fino in fondo. Abbracciate le

novità con la spensieratezza negli occhi, parlate dei vostri sogni. Credete nel futuro, perché anche quando sembra che sia tutto buio la differenza la fanno le persone, e finché ci saranno ragazze e ragazzi disposti a credere in qualcosa e in qualcuno, ci sarà speranza». —

Fonte: Il Tirreno