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[ALTOPASCIO] Restauri completati alla parrocchia di Badia in ricordo di Tarabori

ALTOPASCIO. Un gioco di squadra tra istituzioni e cittadini, che ha portato al risultato sperato: una profonda ristrutturazione del complesso parrocchiale della chiesa di Badia Pozzeveri, che adesso potrà contare su una nuova cappellina e su locali totalmente rinnovati, tra cui cinque stanze e la canonica.

I nuovi ambienti sono stati intitolati a Gianfranco Tarabori, una personalità storica per il territorio, non solo un eccellente imprenditore, fondatore della Tarabori srl, ma anche uomo buono e generoso, sempre presente al servizio della comunità, delle persone e della parrocchia e della Caritas di Badia Pozzeveri: un gesto non casuale, perché l’intervento inaugurato ieri è stato realizzato anche grazie al forte intervento di Gianfranco. Al taglio del nastro, infatti, oltre al parroco don Simone Caniglia, al vicesindaco Daniel Toci, all’assessore Ilaria Sorini e ai consiglieri Fabio Coppolella e Giovanni Pippi, c’era anche la famiglia Tarabori, accompagnata e circondata da tanti cittadini emozionati e commossi.

«Questi spazi – spiega il parroco – avevano bisogno di un profondo intervento. Avevamo bisogno di fondi e Gianfranco ci ha aiutato da subito: siamo andati a parlare con il vescovo, abbiamo bussato a tutte le porte, con lui sempre ottimista, sempre convinto che ce l’avremmo fatta. Ha motivato tutti e forse è stata proprio questa sua determinazione ad averci permesso di essere qui oggi. Adesso abbiamo una struttura solida, efficiente, accogliente, un bene a disposizione della comunità: sale per il catechismo dei bambini, un luogo dove la Caritas locale si potrà riunire e una cappellina adibita alla liturgia durante la settimana, quando ad assistere ci sono poche persone. Tutto questo grazie a un fido bancario, ad alcuni contributi giunti dalla Cei e all’amministrazione comunale, che ci ha supportato».

Profonda commozione anche da parte del vicesindaco Toci, che ha consegnato una targa alla famiglia Tarabori come segno di riconoscenza proprio nei confronti della figura di Gianfranco, a nome di tutta

l’amministrazione comunale e del sindaco D’Ambrosio: «Gianfranco era un tessitore, era una persona che teneva insieme la sua comunità e oggi, anche grazie a lui, consegniamo a Badia un luogo di speranza e di aggregazione. Credo che la famiglia possa essere orgogliosa». —

Fonte: Il Tirreno