Porcari (LUCCA) –
Undici posti di lavoro sono stati salvati, per altri trentuno lavoratori, dopo la riduzione degli esuberi da 42 a 31 nella sede di Porcari, ci sarà la possibilità di “uscire†dall’azienda con il paracadute dell’incentivo economico: è quanto prevede l’accordo che ieri è stato approvato dall’assemblea dei lavoratori della Cromology Italia, l’azienda produttrice di vernici per l’edilizia che ha la sua sede e il suo stabilimento principale a Porcari.
Nella sede di quella che è stata un tempo la Baldini Vernici hanno partecipato alla votazione oltre 160 dipendenti, il 70 per cento dei 230 occupati (su 300 a livello nazionale) dell’azienda. Il risultato dello scrutinio è stato chiaro: l’85 per cento si è espresso a favore, con un solo voto contrario e 22 astenuti.
«L’assemblea dei lavoratori della Cromology di Porcari ha votato a favore dell’ipotesi di accordo per la gestione degli esuberi – spiega Paolo Bruni della Filctem Cgil – e ha dato mandato ai sindacati per questa proposta che, dopo la riduzione degli esuberi da 42 a 31, offre la possibilità su base volontaria agli altri lavoratori che sarebbero stati messi in mobilità di trovare una soluzione attraverso un incentivo all’esodo, ovvero la somma che il datore di lavoro riconosce al dipendente per risolvere il rapporto di lavoro, che è stato aumentato dall’azienda. Il termine ultimo è quello del 30 aprile e una buona parte ha manifestato un interesse alla volontarietà e confidiamo in una risposta positiva per gestire gli esuberi. Ad ogni modo, per chi non accetterà questa proposta, scatteranno le coperture garantite dalla legge».
L’accordo è stato sottoscritto anche dai lavoratori degli altri stabilimenti dell’azienda francese produttrice di pitture decorative distribuite in più di 50 paesi: un piccolo magazzino in provincia di Bergamo, una linea produttiva a Resana, nel trevigiano, e un hub logistico a San Miniato dove sono impiegate 58 persone.
All’inizio di novembre, subito dopo l’annuncio della procedura di licenziamento, c’è stato un primo incontro tra azienda e sindacati in Confindustria, cui sono seguite, in tutti gli stabilimenti, le assemblee dei lavoratori, fino ad arrivare alla proclamazione dello sciopero. Una vertenza che è stata seguita anche dal Comune di Porcari, attraverso il sindaco Leonardo Fornaciari e l’assessore Fabrizia Rimanti, i quali hanno avuto un confronto con i vertici dell’azienda, che ha motivato i tagli del personale con crisi del settore che ha influito una contrazione dei volumi che in quattro anni hanno toccato il 17%. Con un fatturato, secondo
le previsioni per l’anno in corso, destinato ad attestarsi sugli 80 milioni di euro.
Una controversia che, in attesa di essere definita nei dettagli, sembra essere arrivata alla conclusione con un accordo che è riuscito, almeno in parte, a rendere il Capodanno meno amaro. —
Fonte: Il Tirreno