Ad Altopascio la Peuterey si converte per produrre mascherine da donare ai cittadini collaborando col volontariato
ALTOPASCIO. Mascherine per tutte le famiglie. In questo momento di emergenza è difficile, per usare un eufemismo, trovare i primi strumenti di protezione dal coronavirus, le mascherine appunto, è un’impresa quasi impossibile. Ma in alcuni comuni della Piana le mascherine stanno arrivando direttamente a casa. Succede a Porcari, grazie alla collaborazione tra il Comune e l’azienda Pack Service è partita la distribuzione di 20mila mascherine, sta per succedere a Villa Basilica, dove a giorni partirà un’iniziativa analoga.
Sta succedendo ad Altopasco, dove ha sede l’azienda di abbigliamento Peuterey, che ha riconvertito la sua produzione per realizzare appunto mascherine da donare, al ritmo di 400 al giorno, alle comunità altopascese e a quelle dei Comuni limitrofi, a partire da Chiesina Uzzanese. La distribuzione è iniziata, grazie alla macchina del volontariato locale: la Misericordia cheha messo a disposizione la sua esperienza di Protezione Civile e i Comitati paesani, di Badia, Marginone e Spianate, che si sono organizzati per effettuare le consegne. E, ancora, i volontari dei Fratres di Altopascio, di Spianate e Marginone e dell’Avis, così come quelli dell’Auser e dei gruppi Caritas di Altopascio, Badia, Marginone e Spianate. Le mascherine vengono imbustate con in sicurezza e poi distribuite, casa per casa, imbucate nella cassetta delle lettere.
Nel frattempo stanno lavorando anche le sarte: un gruppo di 4 donne, sarte per passione, che hanno contattato il sindaco per mettersi a disposizione per la collettività . Grazie alla fettuccia (mille metri) donata da Giannino Distribuzione, stanno rendendo più pratiche le famose mascherine della protezione civile, con le due fessure laterali per le orecchie.
Si è partiti con un kit di 2 mascherine a famiglia così da arrivare nel minor tempo possibile in tutte le case. Poi, se ci saranno bisogno e possibilità , partirà un secondo giro.
«Questa è una storia di solidarietà , ingegno, capacità imprenditoriali e attaccamento al territorio – commenta il sindaco Sara D’Ambrosio – una storia altopascese, che riguarda tanti soggetti, da subito in prima linea per confezionare e preparare mascherine, che abbiamo già distribuito, da inizio emergenza, ai medici di medicina generale e ai volontari del terzo settore che ne erano sprovvisti e a tutti i commercianti che sono in prima linea per garantire i servizi essenziali. La lista dei ringraziamenti è molto corposa: ci sono quattro sarte per passione, c’è Giannino Distribuzione Spa, c’è il Cz Store Altopascio, che ha deciso di donare 800 mascherine, in parte sistemate dalle sarte di Altopascio e in parte da un gruppo di sarte di Lucca. E c’è la storia della Peuterey, l’eccellenza della moda a livello internazionale, che in tre giorni ha riconvertito la produzione per essere vicina al territorio, alle persone, a chi amministra. Ci tengo a dire che il mondo imprenditoriale altopascese si è mosso compatto: penso anche alla CoRa srl, che ha donato i camici al personale sanitario, così come alla Nt Food, che ha donato all’ospedale San Luca un videolaringoscopio. E penso anche alla Dik Sportwear, che ha riconvertito la produzione per fabbricare e vendere mascherine a prezzo di mercato. Stiamo vivendo una delle pagine più tristi della nostra storia. Ma nella ricostruzione il nostro popolo ha sempre saputo esprimere il meglio di sé. E la storia di inventiva, generosità e altruismo,della nostra piccola realtà mi fa dire che sarà così anche questa volta». –
Fonte: Il Tirreno