Press ESC to close

Capannori, crepitii nel centrodestra: l’accordo sul candidato slitta ancora

Non sono state solo le piogge dell’ultima ora a far scricchiolare la coalizione di centro-destra, che a poco più di due mesi dalle elezioni di giugno, non ha ancora identificato il candidato. Questo sembra essere il caso a Capannori, dove l’attuale ‘tempesta’ interna potrebbe essere la conseguenza di intemperie iniziate decenni fa, all’interno del Fronte della Gioventù Nazionale.

Qui sembrerebbero essere nate le prime tensioni tra il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e l’ex candidato sindaco e consigliere comunale della Lega Salvadore Bartolomei, che oggi potrebbero portare direttamente a una stallo elettorale con i partiti di opposizione ancora alla ricerca di un volto per le elezioni amministrative. Questi malumori, più o meno espliciti, avrebbero influenzato l’intera procedura politica necessaria per avviare la campagna, dal primo ‘corteggiamento’ di Remo Santini – mal visto, secondo fonti interne, da alcuni membri di Fratelli d’Italia – all’ultimo dietrofront da parte di quello che sembrava essere il candidato unanime della coalizione.

Infatti, mentre le forze politiche di centrodestra avevano apparentemente concordato su Matteo Petrini, l’inversione di marcia del capogruppo di Fratelli d’Italia, insieme alla semi-candidatura del candidato civico di Capannori Cambia Paolo Rontani, ha mischiato di nuovo le carte. Ciò ha fatto riemergere i dissidi del passato e scatenato la reazione della Lega. La Lega ha infatti immediatamente frenato il suo supporto all’ex consigliere comunale Udc, riportando sul tavolo la lista dei cinque possibili sindaci che il partito vorrebbe considerare.

Un accordo tra le parti, stipulato a sei mani negli ultimi mesi del 2023, che oltre a Matteo Petrini per Fdi, considerava come possibili candidati i leghisti Gaetano Spadaro e Domenico Caruso e i forzisti Matteo Scannerini e Daniele Lazzareschi. Questa è un’opzione che potrebbe essere considerata anche da Forza Italia, che è inoltre aperta al supporto a Rontani, a condizione di riavviare un dialogo sul programma con le forze di opposizione, senza deviare verso l’esterno per partito preso.

Non sembra invece percorribile una terza opzione, quella della separazione: dal governo nazionale l’ordine è di ‘unità’ alle elezioni amministrative di giugno. A Capannori, però, proprio nel partito che avrebbe dovuto tenere unita la coalizione, rimangono al momento ‘tutti in silenzio’ e sarà necessario aspettare almeno la settimana dopo Pasqua per uscire dalla nebbia.

2024-03-27 18:01:48