“Capannori è una repubblica basata sul volontariato: le associazioni e il terzo settore vengono utilizzate come riserva di lavoro non retribuito, ma vengono ignorate quando hanno una visione del territorio. Non si può considerare la partecipazione come lavoro gratuito e sarebbe opportuno valorizzare le associazioni anche quando esprimono critiche verso l’amministrazione”.
Questo è quanto affermato dalla lista civica Capannori Popolare, la quale in una nota dichiara: “Dopo il Taxi di comunità, infatti, è notizia recente la co-progettazione per la valorizzazione dell’Oasi della Gherardesca: 10mila euro destinati alle associazioni che parteciperanno all’iniziativa e un corso per i volontari, i ‘custodi del lago’, che saranno impegnati nella gestione del parco. Come al solito, l’amministrazione di centrosinistra parla di partecipazione e chiede alle associazioni di esprimersi quando è conveniente, ossia quando permette di realizzare progetti di pregio utilizzando le competenze dei cittadini e delle cittadine impegnate sul territorio”.
“Quando, però, le associazioni cercano di sensibilizzare gli amministratori su progetti dannosi, come nel caso degli assi viari e della cementificazione indiscriminata che porterà inevitabilmente all’impoverimento di un’altra area verde, i Laghetti di Lammari, allora la partecipazione cessa di essere un valore e si decide di ignorare le posizioni critiche”.
“Inoltre – aggiungono dal partito – sempre più frequentemente, le associazioni, gli enti del terzo settore in generale e le cooperative suppliscono alle carenze della politica: i servizi – dal sociale, al turismo, all’igiene ambientale – vengono appaltati e i lavoratori e le lavoratrici finiscono per essere inseriti in contratti fortemente svantaggiosi, in termini di stipendi, protezioni, garanzie e precarietà. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che si tratta dei settori più a rischio di sfruttamento, come quello dei servizi educativi, del turismo e dei beni culturali, dei servizi socio-sanitari”.
“Appalti, esternalizzazioni e volontariato riducono sicuramente i costi. Ma a spese di chi? Per questo, come Capannori Popolare vogliamo intervenire sul tema del lavoro, ad esempio attraverso l’introduzione di specifici requisiti premianti che valorizzino gli aspetti sociali dell’appalto nell’ambito dei criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, come il criterio del miglior rapporto ore di lavoro/retribuzione. Infine, l’amministrazione dovrebbe cessare di trattare le associazioni come servitori: dovrebbe valorizzare un confronto autentico con chi vive e valorizza il territorio ogni giorno attraverso i propri sforzi e le proprie attività”.
“Capannori Popolare, come è emerso anche nell’assemblea pubblica di ieri sera alla presenza di sindacalisti Usb delle cooperative sociali, pone al centro del programma il rilancio della partecipazione, attraverso il recupero di strumenti e spazi esistenti ma da tempo abbandonati, e la dignità del lavoro. A partire dall’introduzione dell’adeguamento a un salario minimo di 10 euro l’ora per coloro che lavorano in un appalto comunale, dalla riassunzione dei servizi, condizionando la partecipazione ai bandi a requisiti di rispetto della dignità del lavoro, e dalla sicurezza sul luoghi di lavoro, favorendo la proposta di stabilire un osservatorio permanente per incrementare i controlli e per svolgere funzione di analisi e monitoraggio dei luoghi di lavoro in collaborazione con parti sociali, Asl, Inail e Ispettorato del lavoro”.
“Tutte proposte specifiche, concrete e anche urgenti, che altri comuni hanno già adottato ma che l’amministrazione di Capannori, pur professandosi a parole progressista, continua a ignorare, puntando su lavoro volontario ed esternalizzato” conclude Capannori Popolare.
2024-03-28 16:41:55