
“Il prossimo 10 febbraio, il consiglio regionale della Toscana voterà sulla proposta di estendere di due anni quelle concessioni del servizio idrico in Toscana che scadranno nel 2025. Tale annuncio è stato fatto pubblico dai consiglieri regionali eletti in Lucchesia, dei gruppi regionali del Pp e della Lega, che per questa delibera si mostrano collaborativi tra loro, a prescindere dai diversi schieramenti a cui appartengono. In realtà, le imprese interessate a questa proroga in Toscana sono solo due: Publiacqua (la cui la concessione era già scaduta e posticipata fino al 31 dicembre 2025) e Geal (che vedrà la sua scadenza naturale il 31 dicembre 2025)“. Questo è l’inizio dell’analisi dell’associazione Quelli che l’acqua unisce.
“Il nostro obiettivo è concentrarci sulle possibili conseguenze per Geal di estendere la concessione fino al 31 dicembre 2027 con gli stessi soci, Acea spa e Comune di Lucca. Il ruolo della nostra associazione vuole soprattutto spronare a fare investimenti, a garantire qualità, ad estendere le reti idriche e fognarie a tutti i cittadini, prestando attenzione alle tariffe che anche a Lucca sono tra le più alte d’Italia, nonostante il resto della Toscana stia molto peggio di Lucca. Non ci limitiamo a applaudire quando vediamo scelte che riteniamo giuste, quindi affrontiamo in modo critico anche la discussione sulla richiesta di proroga. Perché la proroga invece di decidere subito? Il procrastinare è un fenomeno molto diffuso. L’etimologia del termine deriva dal latino e letteralmente significa posticipare di giorno in giorno, con l’obiettivo di guadagnare tempo, con l’intenzione di non fare ciò che si dovrebbe fare, quindi rimandando a una data da destinare”.
“In psicologia, la procrastinazione è quel comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante le prevedibili conseguenze future negative, scegliendo dunque il piacere di breve durata a scapito dei benefici a lungo termine. Comprendiamo, tuttavia, che la politica ha i suoi tempi e le imminenti elezioni regionali, consigliano prudenza. Perciò un rinvio non si rifiuta mai, come spesso succede in questo Paese. Speriamo, almeno, che nessuno, nel caso di approvazione della proroga, tenti di presentarla come un successo. Siamo comunque soddisfatti che la discussione arrivi finalmente in Consiglio Regionale, e che i due opposti schieramenti collaborino tra loro, sebbene con un imperdonabile ritardo dato che sono passati due anni da quando abbiamo segnalato la scadenza del 31 dicembre 2025 della concessione Geal. Un altro aspetto positivo è che tutti affermano di essere favorevoli alla gestione pubblica del servizio idrico, senza tariffe che generino profitti da distribuire ai soci (come purtroppo è accaduto fino ad ora anche a Lucca), e come quasi tutti si dichiarano favorevoli alla riunificazione del servizio idrico dei Comuni della Piana Lucchese. Il lato negativo è che si dichiarano favorevoli solo a parole tanto alla riunificazione della Piana, quanto a tariffe che non generino profitti e dividendi che ricadono chiaramente e unicamente sugli utilizzatori del servizio idrico, cioè su tutti noi cittadini”.
“Infatti, le leggi attuali consentono di cambiare ambito e quindi riunire la Piana su richiesta dei Comuni (che potrebbero approvare tale richiesta, ma che fino ad ora non hanno mai presentato formalmente alla Regione Toscana), proprio come le leggi esistenti consentono di creare società interamente pubbliche, come Gaia. Ma alle parole non seguono fatti, le dichiarazioni rimangono inattese. Lo stesso vale per la gestione interamente pubblica, poiché la proroga manterrebbe lo stesso azionariato con socio Acea spa, che è una società quotata in Borsa, come più volte evidenziato, E quindi, se la proroga fosse approvata, la gestione pubblica a Lucca, si allontanerebbe di almeno due anni. Speriamo di essere smentiti su queste affermazioni, che noi riteniamo certezze. Queste preoccupazioni sono aggravate dai dati facilmente reperibili dai bilanci Geal, (meritoriamente resi pubblici dalla stessa società) riguardanti gli investimenti. Da quest’anno, il 2023, non risultano forniti nemmeno un metro a molte aree ancora prive di acquedotto né un metro di nuove fognature. Dal punto di vista di Geal, questo è comprensibile: Geal sta per vedere scaduta la propria concessione, e ha evitato di mettere in atto nuovi investimenti (presumibilmente con l’accordo del socio Comune di Lucca). In assenza di indicazioni contrarie, la proroga al 2027, significa che prima di riconsiderare estensioni della rete fognaria (per esempio le fognature di Oltreserchio) si dovrà aspettare il 2028? I cittadini di Lucca attualmente privi di acquedotto e fognatura pubblica sono contenti di ciò? E ancora: la proroga significa che il socio privato Acea continuerà a fare profitti a Lucca nel 2026 e nel 2027, per distribuirli ai propri soci (a partire dal Comune di Roma che potrà migliorare i propri servizi con i soldi dei cittadini lucchesi?)”.
“Qualcuno ha scritto che questa proroga potrebbe aiutare a costruire una piattaforma gestionale con i comuni della Piana, creando finalmente una società con capitale completamente pubblico nel rispetto del Referendum del 2011. Noi osserveremo ciò che accade e daremo credito a chi utilizzerà questa proroga per andare in quella direzione, ma per ora le domande restano quelle inizialmente poste: perché la società interamente pubblica non è stata costituita adesso? Perché non è stata creata adesso l’unica società per la gestione del servizio idrico nei comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio, Montecarlo, Pescaglia e Villa Basilica? La legge regionale permette ai Comuni Toscani, quindi anche a quelli lucchesi sopra citati, di richiedere la modifica di ambito. Ma nessuna forza politica ha proposto questa decisione in Consiglio Comunale, per adesso alcuni Comuni si sono limitati a mozioni, che giuridicamente non hanno valore.. Perché nessuno trasforma le parole in fatti?”.
2025-02-03 14:26:00