20/04/2018 – “Il presidio S. Alfonso Maria dei Liguori di S. Agata de’ Goti è attualmente un ospedale con costi pari a circa 14 milioni di euro e ricavi di circa 10 milioni l’anno, con un deficit costante da anni di circa 4 milioni l’anno: per tale motivo era destinato a chiudere.
La Regione ha ottenuto un eccezionale risultato mantenendone l’apertura nell’unico modo che ne garantisse la riqualificazione e, quindi, il rilancio quali-quantitativo: l’annessione all’A.O. Rummo e la differenziazione dell’offerta sanitaria attraverso l’istituzione di un polo oncologico.
Polo oncologico che dovrà inevitabilmente assumere un ruolo fortemente strategico nella cura delle patologie oncologiche data la vicinanza geografica di Sant’Agata dei Goti alla cosiddetta Terra dei Fuochi.
Per ottenere questo risultato, la Regione ha già garantito importanti finanziamenti per più di 30 milioni di euro che consentiranno nel medio termine l’apertura di una medicina nucleare totalmente pubblica (Benevento è l’unica provincia campana che ne è sprovvista), un secondo acceleratore lineare, una RMN, ulteriori 2 sale operatorie.
Tale impegno verrà sancito nell’ambito di un protocollo di intesa stipulato ad hoc nelle prossime settimane tra l’Azienda e la Regione, che scandirà modi e tempi dell’accesso ai vari finanziamenti previsti sia per l’ammodernamento tecnologico che per l’edilizia sanitaria.
Inoltre, per garantire l’inizio del funzionamento delle attività aggiuntive (riabilitazione e lungodegenza), che assicureranno un nuovo servizio per il completamento dei percorsi clinici dell’Azienda e un significativo recupero finanziario, la Regione è in procinto di autorizzare, in anticipazione sulle quote 2019, ulteriori 30 assunzioni.
In ogni caso, continuerà ad essere garantita l’assistenza e i ricoveri h 24, gestendo gli accessi urgenti in integrazione con il 118 che presidierà la struttura nelle ore notturne, rafforzandone così la capacità di risposta quale spoke del Rummo nell’ambito della rete dell’emergenza. Infatti l’ospedale S. Alfonso Maria dei Liguori manterrà la medicina interna, la chirurgia, la rianimazione, oltre che i servizi di radiologia,  laboratorio d’analisi e cardiologia nonché l’ambulatorio di ortopedia.
D’altro canto, per l’ospedale Rummo, da mesi impegnato nel potenziamento del proprio Pronto Soccorso (assunzione del nuovo primario e di ben 12 Medici d’urgenza, attivazione del triage globale e migliorie strutturali varie), sono stati richiesti circa 11 milioni di euro per ammodernare ed ampliare gli spazi ad esso dedicati.
Attività queste che si vanno a sommare alla prossima indizione dei numerosi concorsi a primario volti a risolvere sia le carenze venutesi a creare di recente (per lo più per il sopraggiunto pensionamento di alcuni direttori di struttura) sia l’annosa questione, ereditata dalle precedenti amministrazioni, di reparti di eccellenza guidati ormai da anni, per encomiabile spirito di servizio, da responsabili facenti funzione.
Infine è ancora una volta da sottolineare lo straordinario risultato raggiunto con il Piano Ospedaliero Regionale, con il mantenimento del numero totale di posti letto già programmati nel 2016 per gli ospedali pubblici della Provincia di Benevento (numero contro cui non si era accesa alcuna discussione politica o si era manifestato alcun dissenso) e con la conferma dei 2 DEA di II livello nelle provincie di Benevento e Avellino, risultato che può però essere vanificato dalle polemiche politiche che di fatto rallentano l’avvio delle attività di adeguamento, rischiando di far entrare l’Azienda Ospedaliera in piano di efficientamento”.
Fonte: Regione Campania