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PORCARI Cgil contro Uil: ‘Non hanno rappresentanti eletti in Snaitech’

FIRENZE – Non c’è discussione, la Snaitech non può disapplicare dal 1 novembre 2018 il contratto collettivo nazionale dell’industria metalmeccanica, la diffida è un atto dovuto in quanto si cerca di ledere un diritto e, ovviamente, se l’azienda non recede dalla sua decisione unilaterale, ci riserviamo ogni azione nelle competenti sedi.

 

La Fiom agisce nel rispetto del diritto, della democrazia di mandato, della rappresentanza e rappresentatività. Non ci sembra che la Uil nei lavoratori a cui viene applicato il contratto dei metalmeccanici a Roma, Milano o Porcari, abbia delegati eletti o sia un sindacato rappresentativo. Come poi la Uilm possa parlare di cifre su premi soggetti a raggiungimenti di risultati ancora da definire in un’azienda in via di trasformazione, è tutto da scoprire. Oltremodo, senza la Fiom, non esisteva proprio nessun coordinamento o tavolo di negoziazione nazionale. L’azienda sa bene che non può disapplicare il contratto nazionale metalmeccanico, ma vorrebbe dimostrare la regola della forza e che il potere di scegliere lo ha in mano solo l’impresa. Fortunatamente siamo ancora in un paese di diritto e abbiamo il dovere di far si che la negoziazione sia sempre all’ombra della legge.

 

La Snaitech vuole mettere fuori dalla discussione il sindacato più rappresentativo, la Fiom. Noi non abbandoniamo nessun tavolo, anzi, vogliamo capire bene la vendita e l’Operazione pubblica di acquisto in corso da parte di Playtech, perché il futuro dell’azienda ed i rischi che si mettano in discussione i siti produttivi e venga spostato il baricentro a Londra sono concreti.
Nel nuovo Decreto dignità sono previsti la fine degli aiuti per le aziende che spostano all’estero gli impianti, in questo caso vi è più facilità a verificare l’operazione di vendita aziendale a Playtech visto che il settore è subordinato al rilascio di concessioni pubbliche.

 

Di fronte ad una cessione ad un colosso del settore presente in tutto il mondo, la Snaitech non è stata in grado di accennare ad un piano industriale sul futuro dell’azienda in Italia, è questa la priorità ed il Ministero dello Sviluppo Economico verrà interessato ad esaminare questa operazione che a noi appare poco chiara e presenta molti rischi ed incognite.

 

Massimo Braccini
coordinatore nazionale Fiom Gruppo Snaitech

Fonte: Lo Schermo