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BOLZANO – Citt di Bolzano – Il Sindaco Caramaschi riceve in municipio Alejandro Solalinde. Invito stampa

Marted 9 maggio ore 15.30 Municipio – Sala Giunta .

Alejandro Solalinde il prete
pi coraggioso oggi in America
Latina
, candidato al premio Nobel per la
pace
; “Uno dei pi importanti difensori di migranti
del nostro tempi” (The Los Angeles Times) a Bolzano ospite del
Centro Pace per un incontro pubblico, sar
ricevuto dal Sindaco di Bolzano
Renzo Caramaschi:

MARTED 9 MAGGIO ORE 15.30
MUNICIPIO – SALA GIUNTA

I mass media sono invitati all’appuntamento.

Alejando Solalinde vive sotto perenne minaccia di
morte.

Marted 9 maggio, alle ore 18 inizier da Bolzano
(Aula D101 all’Universit) nell’ambito del ciclo di incontri
del Centro per la pace del Comune di Bolzano, “La traccia
dell’altro”, un suo viaggio intenso in Italia per denunciare i
crimini che si perpetrano contro i migranti nel Messico degli
eccidi e dei ventimila desapercidos, e presentare il suo
libro-denuncia, “I narcos mi vogliono morto” (Emi editore) con la
prefazione di don Luigi Ciotti.
Solalinde protegge i clandestini che tentano di attraversare la
frontiera messicana per andare negli Usa. Ma il pericolo non viene
tanto dagli americani e dalla loro folle idea di trincerarsi dietro
a un muro ma viene dalla criminalit organizzata, ossia dai
pericolosissimi cartelli del narcotraffico. i Narcos lucrano sul
mercato di esseri umani commettendo uccisioni spietate e
trafficando non solo questi poveri uomini e donne (fra racket del
sesso e riscatti) ma molto spesso ammazzandoli per vendere gli
organi a cliniche conniventi.
Solalinde un nemico perch tenta di difenderli e di
dare loro una speranza. Per via delle continue minacce di morte lo
stato messicano gli ha fornito una scorta di otto uomini e spesso
costretto a lasciare il paese per qualche mese per
allegerire la sua presenza sul territorio. Solaline ospita
pi migranti che pu (circa ventimila all’anno) nel
centro di accoglienza che ha fondato nel 2007 a Ixtepec nello stato
di Oaxaca (“Hermanos en el camino”) dove offre loro protezione
togliendoli dalle grinfie della mafia messicana che ha si
gi presentata pi volte armata davanti ai cancelli
della struttura.
Un milione di dollari. questa la
cifra che i narcotrafficanti sono disposti a pagare pur di vedere
ucciso Solalinde, Per la prima volta – un’esclusiva mondiale
di Editrice missionaria italiana – padre Solalinde, candidato al
Nobel per la pace 2017, racconta tutta la sua storia nel libro I
narcos mi vogliono morto. Messico, un prete contro i trafficanti di
uomini (in dialogo con Lucia Capuzzi)
L’impegno sociale di Solalinde ha suscitato l’interesse dei media
americani: il New York Times ha lodato il suo coraggio per
aver denunciato crimini orrendi contro i migranti e la
complicit delle autorit messicane. Il Los
Angeles Times l’ha definito uno dei pi importanti
avvocati per i migranti, mentre per Usa Today
un combattente prete cattolico che ha sfidato i cartelli
della droga e la polizia corrotta per proteggere i migranti.
Per questo motivo un giorno si fatto anche arrestare e
mettere in carcere in segno di solidariet con gli immigrati
irregolari.
Sono mezzo milione gli indocumentados che ogni anno transitano in
Messico dal Centroamerica (Salvador, Guatemala, Honduras, …)
verso gli Stati Uniti. Il 25% di loro sono donne, il 10% minori. Da
quando entrano in Messico i migranti – che fuggono dalle violenze
urbane e civili del Centroamerica – possono impiegarci almeno un
mese per raggiungere la frontiera statunitense, il sogno di ogni
migrante alla ricerca di una vita migliore: in questo lungo viaggio
sono vittime di rapimenti, violenze, torture, schiavismo a fine
sessuale da parte dei narcotrafficanti, che incrementano i loro
traffici: questo commercio di esseri umani vale 50
milioni di dollari all’anno. Ogni giorno 54 indocumentados vengono
rapiti, 20 mila all’anno. I dati ufficiali della polizia messicana
parlano di 71.415 migranti salvati dai sequestri tra
il 2007 e il 2014.
Fino al 2005 di tutto questo padre Solalinde non si occupa, come
racconta in I narcos mi vogliono morto: un prete
borghese, come lui stesso si definisce, fa il parroco, il
professore, l’assistente dell’Azione cattolica, studia psicologia;
da giovane addirittura apparteneva a un’associazione parafascista.
Poi nel 2005 la scoperta degli indocumentados: li
vede per la prima volta, inizia a prenderseli a cuore, apre
Hermanos en el camino, un centro perch questi
migranti possano riposarsi, mangiare, avere un posto dove stare per
rifugiarsi da polizia e narcos. Viene minacciato di morte diverse
volte dai narcos che gli impongono il silenzio sui rapimenti dei
migranti a scopo di estorsione. Ma padre Solalinde non tace, anzi
denuncia ai mass media i fatti di violenza e corruzione cui viene a
conoscenza. Nel suo libro Solalinde racconta le lotte per la
dignit dei migranti, le violenze da loro subite, la sua
conversione per difendere i migranti in nome della
solidariet predicata da Ges Cristo.
La sua una vicenda che ha appassionato migliaia di persone
in ogni parte del mondo: gi dal 2012 Amnesty International
ha lanciato una campagna internazionale in suo sostegno, quest’anno
l’Accademia di Oslo ha accettato la sua candidatura al Premio Nobel
per la pace 2017, lanciata dall’Universidad Autnoma del
Estado de Mxico.
Centro Pace Comune di Bolzano