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[REGIONE UMBRIA] TERNI: “PORRE FINE ALL'ABBANDONO DELLA EX SEDE DELLA BANCA D'ITALIA” – LIBERATI (M5S) CHIEDE AL GOVE…

Il capogruppo M5S a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, informa di aver inviato una lettera al governatore della Banca d’Italia affinché venga superato l’abbandono della vecchia sede dell’istituto a Terni. Liberati rimarca che “da quasi due lustri l’immobile è vuoto, uno stato di cose tutt’altro che felice, specialmente anche considerando l’attuale mortificante condizione della piazza ove è collocato”.

 

(Acs) Perugia, 4 aprile 2017 – “Da quasi due lustri l’immobile che ospitava la sede della Banca d’Italia a Terni è vuoto: uno stato di cose tutt’altro che felice, specialmente anche considerando l’attuale mortificante condizione della piazza ove è collocato. Trattandosi di un edificio di interesse culturale posto in una zona centrale della città, tale situazione vilipende la morale estetica, oltre a sollevare questioni di natura economica e finanziaria: pare davvero paradossale che un’istituzione di rango quale la Banca d’Italia non riesca nemmeno a metterlo parzialmente a reddito”. Lo afferma il capogruppo M5S a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, in una lettera che porta anche la firma del consigliere comunale Thomas De Luca.

Nel testo, indirizzato al governatore della Banca d’Italia, Liberati evidenzia che “l’edificio di Piazza Tacito è l’unica filiale che Banca d’Italia ha chiuso, un decennio fa, in Umbria. Oltre al danno economico, cagionato con la chiusura della locale filiale e il trasferimento di dipendenti e famiglie, con un ovvio incremento dei costi per i servizi in loco, la città di Terni sta sopportando altre conseguenze derivanti dall’assenza di qualsiasi attività attorno a tale prestigioso immobile. Considerata la natura totalmente pubblica delle risorse all’epoca destinate alla costituzione dei beni di Banca d’Italia, che appunto conserva il carattere di Istituto di diritto pubblico, con la presente si rinnova pertanto formale richiesta per un intervento risolutivo”.

Il consigliere regionale ricorda che “già tre anni fa la locazione rientrava nel novero delle alternative oggetto di valutazione, ma non si ebbero poi notizie al riguardo. Né se ne hanno su ipotetici acquirenti”. MP/

 

Fonte: Regione Umbria