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[ REGIONE TOSCANA ] La famiglia Martini nel “grande meccanismo della Storia” al Salone del libro di Torino

TORINO – I toscani più attenti ai temi della memoria – in particolare i ragazzi e le ragazze del Treno verso Auschwitz – hanno imparato negli ultimi anni a conoscere Marcello Martini, partigiano pratese deportato nel lager di Mauthausen a soli 14 anni (qui la sua storia http://webrt.it/2p0t). Al Salone del libro di Torino la Regione Toscana ha presentato il volume “Una famiglia in lotta. I Martini tra fine Ottocento, Grande Guerra, Resistenza e Deportazione” di Laura Antonelli e Andrea Giaconi per le Edizioni dell’Assemblea del Consiglio regionale della Toscana. Il libro, finanziato dalla Giunta regionale, è scaricabile in formato pdf all’indirizzo https://goo.gl/7A7hdB.

La storia della famiglia di Marcello – intervenuto alla presentazione, oggi vive in Piemonte – è stata nell’ultimo secolo coinvolta a più riprese in quello che può essere definito il “grande meccanismo della Storia” e ne è diventata un piccolo ma importante ingranaggio. Partendo dalla documentazione originale di Marcello Martini, donata al Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato diretto da Camilla Brunelli, il libro coglie il contributo di estremo valore che i componenti delle due famiglie dettero al primo associazionismo democratico, all’antifascismo, alla Resistenza. Contributo per il quale dovettero anche subire il carcere e la deportazione. Ne derivano i ritratti d’indubbia altezza morale del notaio Camillo Dami e del tipografo Martino Martini (antifascisti e massoni), del figlio Mario a capo della Resistenza pratese, di sua moglie Milena e dei suoi figli Anna, Marcello e Piero.

Monica Barni, vicepresidente e assessore regionale alla cultura, ha introdotto questa storia come “una storia di una famiglia toscana che diventa storia nazionale ed internazionale, perché di tale ampiezza furono le vicende della Resistenza nel nostro Paese. Questo volume restituisce quindi voce ai testimoni di un’epoca e ribadisce l’impegno costante che la Toscana mantiene rispetto al tema del ‘fare Memoria’. Questa responsabilità che è da sempre fortemente ancorata alla ricerca scientifica, permette di eliminare ogni elemento di retorica e di non limitarsi a ricordare, ma di muovere verso l’impegno concreto.”

Per Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale che edita il libro, “La famiglia Martini diventa oggi il simbolo del riscatto sociale di fronte alla dittatura. Sono donne e uomini che hanno scelto di rischiare la propria vita per la libertà, ma soprattutto per affermare il profondo senso di giustizia che ha attraversato tre generazioni differenti, unite dall’idea che fosse necessario resistere anche quando la via scelta era la più impervia, quella dell’antifascismo e della lotta per la libertà“.

Il volume è promosso dalla Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato.

Fonte: Regione Toscana