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MODENA – AL NIDO E ALLA MATERNA IN LUGLIO / 2 – IL DIBATTITO IN AULA

L’interrogazione sul servizio estivo nei nidi e nelle scuole d’infanzia modenesi, proposta per il Movimento 5 stelle da Elisabetta Scardozzi, è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Vincenzo Walter Stella (Art.1-Mdp) che ha aperto il dibattito.  

Il consigliere ha posto la questione dell’equiparazione “della condizione di lavoro e degli stipendi delle dipendenti dalla Fondazione Cresci@mo a quella delle dipendenti del Comune, in termini generali e non solo per quanto riguarda il servizio estivo. La Fondazione – ha proseguito –a suo tempo è stata la soluzione meno peggiore al problema del blocco delle assunzioni negli enti comunali, e oggi non deve diventare un modo per risparmiare ma garantire un servizio scolastico di qualità”. Marco Cugusi si è dichiarato d’accordo sul prolungamento estivo, “tanto che mi opporrei se ci fosse resistenza da parte dei sindacati”, ma “fin dall’inizio il Comune ha detto che la creazione della Fondazione non aveva motivi economici mentre oggi abbiamo insegnanti competenti e qualificate che scontano un gap salariale e normativo nei confronti delle dipendenti comunali. Una differenza che l’Amministrazione deve impegnarsi a superare”. E Francesco Rocco ha sottolineato ulteriormente che “non si tratta di demagogia ma di una difesa dei lavoratori e del lavoro”.

Per il Pd, Caterina Liotti ha ribadito che il prolungamento estivo era stato una richiesta molto forte da parte delle famiglie “ed è stato quindi un passo importante verso l’estensione dei servizi e una migliore conciliazione. È importante che il prolungamento sia stato accolto da tutte le scuole e diventi un servizio di rete che, una volta consolidato, sono certa sarà sempre più utilizzato”. Anche Grazia Baracchi ha messo in evidenza i bisogni delle famiglie (“che dispongono sempre meno di una rete parentale in grado di occuparsi dei bambini per due mesi”) e “il diritto dei bambini di avere servizio ottimale. Mi auguro – ha concluso – che ci siano le condizioni per riprendere il dialogo e trovare una soluzione per le educatrici della Fondazione per ché ci troviamo di fronte a un bisogno espresso dalla comunità modenese”.

Antonio Montanini (CambiaModena) ha contestato la posizione di Art.1-Mdp che “fa battaglie strumentali sulla pelle dei lavoratori, rischiando di creare illusioni. Qui infatti non sono in discussione i diritti ma la libertà di fare impresa”.