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[REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA] Diga Vajont: Serracchiani-Bolzonello, al vaglio allargamento visite


Erto e Casso (Pn), 20 giugno – “Ragioneremo insieme all’Enel per verificare se vi siano i presupposti affinchè la struttura venga visitata anche nei luoghi fino ad ora accessibili solo agli addetti ai lavori”.

Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani al termine della vista compiuta con il vicepresidente Sergio Bolzonello alla diga del Vajont. Accompagnati dal sindaco Antonio Carrara nonché dal prefetto di Pordenone Maria Rosaria Laganà, Serracchiani e Bolzonello hanno dapprima compiuto un sopralluogo al manufatto. Insieme ai tecnici della compagnia nazionale che gestiscono l’invaso per la creazione di energia elettrica, i due esponenti della giunta regionale hanno percorso la ferrata nonché la rete di cunicoli posti lungo la diga, luoghi questi normalmente non aperti al pubblico. Quindi hanno compiuto una veloce visita in alcune realtà produttive della zona per poi chiudere il sopralluogo al laboratorio di arti visive “Dolomiti contemporanee” e in paese.

Vista l’enorme potenzialità turistica della zona, Serracchaini ha evidenziato come questo luogo conservi comunque “ancora viva la ferita legata all’immane tragedia che ha colpito la comunità locale, la quale ricorda ancora con grande intensità una sciagura che ha mietuto vittime e dolore”. La presidente ha poi posto l’accento sul fatto che, oltre a luogo di memoria, la diga del Vajont diventi, se possibile, un posto capace di aiutare l’economia locale. “Per questo motivo – ha ricordato Serracchaini al termine della vista – abbiamo compiuto un importante sopralluogo quest’oggi alla struttura grazie alla disponibilità offerta dall’Enel. Insieme ai vertici della compagnia che gestisce l’invaso artificiale, avvierò una corrispondenza per verificare se sia possibile mettere in atto una collaborazione per aprire al pubblico alcune delle zone da noi oggi visitate”. Secondo la presidente, i cittadini potrebbero essere interessati a vedere un luogo comunque conosciuto e che può riservare grande attrattività anche nella parte fino ad ora non aperta al pubblico. “Questi sono luoghi – ha concluso Serracchiani – che possono offrire ancora molto e dove non solo e giustamente si ricorda quanto avvenuto in passato ma, anche, si possa guardare al futuro”.

Dal canto suo Bolzonello ha posto in evidenza le potenzialità di questa area montana del Pordenonese, ricordando però la necessità di svilupparle in un’ottica di sistema insieme alle altre realtà contermini. “Su questo territorio – ha detto il vicepresidente – si può costruire seriamente un percorso non solo di tipo turistico ma anche economico, quest’ultimo legato alle piccole produzioni locali. Tutto ciò va però fatto insieme agli altri Comuni limitrofi perché è impensabile lasciare in mano ad una piccola amministrazione un compito così complesso. Pertanto il ragionamento andrebbe compiuto in un ambito più allargato qual è, ad esempio, quello delle Unioni territoriali intercomunali. Così facendo – ha concluso Bolzonello – i benefici potranno essere estesi all’intera area, dando così risposte convincenti agli abitanti di questa zona che, che con caparbietà e tenacia, curano e amano il loro territorio” ARC/AL/ppd

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia