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MODENA – SICUREZZA URBANA, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 20 luglio, ha approvato alcune modifiche al Regolamento di Polizia urbana per recepire le indicazioni della nuova legge 48 del 2017 sulla tutela della sicurezza urbana che ha tra gli obiettivi quello di promuovere “il rispetto e la tutela della legalità, anche mediante mirate iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita” oltre alla prevenzione dei fenomeni che “comunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici”. Il provvedimento, illustrato dall’assessore alla Promozione della cultura della legalità Andrea Bosi, interessa quindi comportamenti che, pur non essendo reati, fanno sì che venga limitata la libera accessibilità e fruizione di spazi pubblici da parte di cittadini e turisti ed è stato approvato con il voto di Pd, Art.1-Mdp, Idea-PeL (astenuti M5s, Per me Modena e Forza Italia). Contestualmente l’Assemblea ha approvato anche un ordine del giorno proposto da tutti i gruppi consiliari e approvato all’unanimità che impegna la giunta ad aprire un percorso di confronto con il Consiglio per valutare “eventuali modifiche e integrazioni” ad articoli del Regolamento, comunque diversi da quelli oggetto della delibera.

A sostegno della delibera Antonio Carpentieri, Pd: “Recepisce una norma nazionale non perfetta che fornisce ai sindaci strumenti e potestà nuove per rispondere alle criticità che viviamo nelle nostre città, legandoli però a quanto già previsto dai regolamenti di Polizia urbana. Sono strumenti – ha proseguito – che vanno sperimentati con molta attenzione e, in questo senso, è positivo anche riesaminare l’intero regolamento per comprendere bene tutte le fattispecie e ridurre al massimo la soggettività nell’interpretazione delle regole da parte di chi dovrà applicarle”. Per Andrea Bortolamasi la sicurezza è un tema “delicato” che deve conciliare “il bene pubblico per i cittadini e ciò che incide sulla libertà delle persone con il rischio di prendere pieghe più securitarie che però non rispondono alle esigenze di una città come Modena”. Secondo il consigliere è “più corretto parlare di sicurezze invece che di sicurezza”, e queste vengono raggiunte utilizzando diversi strumenti come la riqualificazione delle aree problematiche e il bando per il commercio in viale Gramsci, e “coordinando il più possibile gli interventi dell’Amministrazione e della Muncipale con le altre Forze dell’ordine”.

Anche per Paolo Trande, Art.1-Mdp, la delibera “è delicata perché deve conciliare la necessità di garantire la sicurezza urbana, bene pubblico essenziale, con quella, anche questa inviolabile, di garantire la libertà delle persone e trovare un equilibrio è complicato”. Trande ha precisato che la proposta presentata prova a “oggettivizzare quanto più possibile le situazioni che potenzialmente prevedono un intervento della Municipale, sapendo che gli elementi soggettivi non sono del tutto eliminabili: non ci si mossi nell’ambito di una generica definizione di degrado ma all’interno di definizioni quanto più oggettive possibili, introducendo concetti come vivibilità e qualità della vita”. Sottolineata anche la parte legata a prevenzione e a misure urbanistiche sociali e culturali sulle quali l’Amministrazione in questi anni ha investito tanto, nel solco del concetto di sicurezza urbana integrata che è nato in questa città”.

Per il Movimento 5 stelle, Luca Fantoni si è espresso a favore dell’ordine del giorno “perché alcuni punti del Regolamento devono essere meglio analizzati e definiti per evitare fraintendimenti dovuti anche alle estensioni”.

 

 

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