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PORCARI Inizio col botto per la festa del Vino, Montecarlo festeggia alla grande i suoi primi 50 anni

MONTECARLO – Il d-day non ha deluso le aspettative. La festa, quella dei 50 anni, può dunque cominciare. Nel modo migliore, con una cerimonia di inaugurazione che non si era mai vista. Cominciata alle 18 con la consegna del premio alla carriera allo Chef degli Chef, Fulvio Pierangelini, e conclusa a tarda sera con una cena di gala al ristorante Forassiepi. Ripercorriamola insieme.

 

Il premio a Pierangelini
Si doveva trovare un personaggio all’altezza, un testimonial di primo livello per celebrare il traguardo dei 50 anni. Gino Fuso Carmignani ha scelto il numero 1: Fulvio Pierangelini, 64 anni, romano che ha fatto fortuna in Toscana. A San Vincenzo, per l’esattezza. “Ero un ragazzo e lavoravo come bagnino – racconta un po’ commosso durante la premiazione al teatro dei Rassicurati -, ma alla sera, a qualunque ora, nel ristorante di Duilio Pieraccini trovavo sempre qualcosa da mangiare. Ero affascinato da quella cucina professionale, mi hanno permesso di vederli lavorare a patto che tenesse le mani dietro la schiena. Un giorno mi chiesero se volevo pulire un po’ di fagioli. Quanti ne ho puliti anche dopo. Un giorno, era ottobre, un pullman di turisti si rompe proprio davanti al ristorante. In cucina sono pochi e mi chiedono: vuoi darci una mano? E da lì ho potuto usare le mani, ho capito che quella era la mia strada”.

 

“Fuso” lo ha voluto a tutti i costi. “Fulvio è col più grande – dice – ha una mano straordinaria. La zappetta ci ceci con i gamberi di Sicilia è stato il piatto più copiato e la palomina, classico pesce povero che nessuno osava cucinare, con lui è diventato un mito della cucina italiana. E’ sempre stato un grande amico di Montecarlo, per questo ho voluto che fosse lui il testimonial di questi straordinari 50 anni”.

 

Meno di 1 milione di bottiglie, 17 produttori, 200 ettari di vigne: la doc più piccola in Toscana, ma non per questo meno conosciuta. Anche, perché no, grazie alla festa del vino, nata tre anni prima della riconoscimento della denominazione di origine. “Ma negli anni ’70 per noi era la sagra di Montecarlo – ricorda Fuso -, in piazza d’Armi non c’erano gli stand ma dei cannicciate e spesso si camminava nelle pozzanghere. Ma per i pochi produttori di quel tempo la festa era un momento di grande energia positiva”.

 

Dalla cassapanca dei ricordi Fuso tira fuori poche, significative cartoline. La partenza, appunto, e gli anni successivi, quando la sagra cresce e diventa anche un sostegno economico per le fattorie montecarlesi. La doc nasce nel 1970, qualche anno dopo Buonamico esce con un vino da tavola e Carmignani fa lo stesso con il celeberrimo “For Duke” (in omaggio a Duke Ellinghton). “Sono gli anni delle grandi sfide fra chi vuole rimanere nella tradizione e chi invece prova ad innovare – spiega Fuso -, una sfida assolutamente trasversale perché non c’era destra e sinistra. Ma sono anche gli anni in cui i grandi personaggi del mondo dell’enogastronomia cominciano ad interessarsi di noi: Luigi Veronelli, Carlo Petrini, Leo Codici, Dino Casini e tanti altri”.

 

Lo stesso Pierangelini ricorda un aneddoto incredibile. “Nel 1978 Veronelli mi regalò una bottiglia di vino bianco della fattoria Michi – racconta -, bottiglia che ho lasciato in cantina quasi dimenticata e poi ho aperto qualche tempo dopo. Fu una scoperta sublime, per me il miglior vino bianco che mi è mai capitato di assaggiare”.

 

Il tributo allo chef del Gambero Rosso si conclude con la consegna di una targa dalle mani del vicesindaco Angelita Paciscopi. Che un po’ commossa spiega le ragioni. “Pierangelini è il solista della cucina italiana – afferma – e di te ci hanno colpito due aspetti: la semplicità che hai sempre dimostrato in cucina e l’emozione che ci hai messo: tanto che quando non la sentivi più hai deciso di chiudere il ristorante più famoso d’Italia”.

 

“Sono felice di essere qui – ha concluso lo Chef, che ha ricevuto anche un quadro del pittore montecarlese Roberto Pasquinelli – perché ho sempre amato Montecarlo e la sua gente. Credo di aver pagato per intero il mio conto e non ho dubbi: non rinnego nulla di quello che rho fatto”.

 

Il corteo per le vie del paese
Dopo la cerimonia dedicata a Pierangelini condotta da Vania Della Bidia, è iniziata la marcia di avvicinamento al taglio del nastro. Tante le autorità. Il prefetto Laura Simonetti, il Procuratore della Repubblica di Lucca, Pietro Suchan, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Bartoli, alcuni sindaci – fra cui quello di Porcari Leonardo Fornaciari – il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, la presidente dei Lucchesi nel Mondo Ilaria del Bianco. Dopo una visita guidata alla fortezza del Cerruglio, il corteo si è diretto in piazza d’Armi dove il sindaco Vittorio Fantozzi ha tagliato il nastro della 50ma edizione della Mostra del vino e poi ha consetato una targa ai rappresentanti di alcune associazioni del paese. Poi, nel centro del paese, uno spettacolo animato dai ballerini della scuola di danza di Marginone e infine la consegna di una targa a tutti e 17 i produttori della doc di Montecarlo.

 

La cena
Offerta da Coldiretti, la cena preparata da Antonio Pirozzi non ha deluso le aspettative. Non poteva mancare anche un omaggio a Pierangelini con la mitica zuppetta di ceci e gamberi. Ad allietare la serata la splendida voce di Ilaria della Bidia. Ora la festa può cominciare davvero.

Fonte: Lo Schermo