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PORCARI Porcari, riaprono fino al 28 febbraio i termini di iscrizione ai nidi d’infanzia comunali

PORCARI – Riapertura dei termini di iscrizione ai nidi d’infanzia al 28 febbraio prossimo, aumento del 35% dell’importo del buono servizio che già raggiunge una copertura fino al 65% della retta complessiva e possibilità di passare all’interno del nido a un modulo di maggiore frequenza nella giornata.

 

Arrivano buone notizie per le famiglie che vivono a Porcari e che hanno figli tra gli zero e i sei anni. L’amministrazione guidata dal sindaco Leonardo Fornaciari, per il secondo anno consecutivo, attiverà una serie di agevolazioni economiche a sostegno dei settori legati alla prima infanzia, grazie alle risorse aggiuntive (47 mila euro), provenienti dal MIUR nell’ambito del Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato di educazione ed istruzione.

 

I benefici andranno a vantaggio delle famiglie porcaresi che usufruiscono dei servizi educativi presso i tre Nidi privati, autorizzati e accreditati, con cui il Comune ha stipulato convenzioni e che accolgono bambini da 0 a 36 mesi: nido “Alice” funzionante a Porcari, “Giamburrasca” a Montecarlo, “Angelo Custode” a Capannori e “Le Ciliegine” di Altopascio. E proprio presso il Nido “Alice” è presente la possibilità di ulteriori iscrizioni, con riduzione della stessa quota d’iscrizione.

Il finanziamento statale va ad aggiungersi ai circa 60 mila euro già messi a disposizione dall’Ente porcarese e dalla Regione Toscana.

 

“Questo importante provvedimento non è solo un contributo al bilancio familiare dei nostri cittadini – afferma Fabrizia Rimanti, assessora alla Scuola del Comune di Porcari – ma ci permette di qualificare ulteriormente la proposta educativa per i bambini da 0 a 6 anni. Il Nido d’Infanzia, oltre a rappresentare un’opportunità educativa per i più piccoli, costituisce senza dubbio una risposta alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano. Non a caso – conclude l’assessora – le strutture con noi convenzionate realizzano accordi anche con importanti aziende del territorio, a sostegno delle mamme e papà dipendenti di queste imprese”

Fonte: Lo Schermo