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Una vita accanto agli ‘invisibili’: il sindaco Menesini ricorda Maria Ida Paolotti

Il sindaco di Capannori, Luca Menesini, si unisce al cordoglio per la scomparsa di Maria Ida Paolotti.

“Ho conosciuto Maria Ida oltre due decenni fa. L’ho incontrata per la prima volta nel 2001 in Congo, come parte della delegazione dei Beati Costruttori di Pace a Butembo. Ci siamo riuniti nel 2003 quando siamo andati a trovarla nella baraccopoli dove aveva recentemente deciso di vivere. Hai abbandonato la tua casa, le tue comodità, le tue certezze per vivere in una roulotte, sotto i viadotti delle grandi strade che attraversano Viareggio, accanto a tanti “invisibili”. A persone spesso con vite complicate, che per mille ragioni, cavilli burocratici, sfortune, smarrimenti erano ai margini della società, ridotti al rango di scarti. Maria Ida aveva deciso di vivere lì, di condividere questa precarietà, perché sentiva che poteva contribuire. Speranza, conforto, lotta. Lì c’era da portare la luce dei riflettori per creare percorsi di integrazione e far riflettere la società. Lì c’era battaglie da condurre, per restituire dignità.”

“Maria Ida era lì con una semplicità e umanità disarmanti – ricorda Menesini – che la elevavano a madre di tutti. Madre dell’umanità che accoglie, consola e non giudica. Questo è quello che Maria Ida ha fatto per tutti questi anni, in quest’esperienza e in molte altre. Con le molte persone che ha incontrato, che le hanno chiesto aiuto e quelle a cui lei ha chiesto aiuto per loro. Una rete di amicizia rafforzata da una grande simpatia e stima profonda per quello che Maria Ida faceva e i valori che testimoniava. Agiva, era di poche parole. Da oltre 7 anni viveva in Africa, in Burkina Faso. Nel paese degli uomini integri come lo chiamava il presidente Thomas Sankara. In uno dei paesi più poveri del mondo. E anche lì Maria Ida ha scelto di vivere in un villaggio, in una casa semplice fatta di legno, paglia e fango, parte di una comunità e prendendosi cura l’uno dell’altro. Quando il villaggio è stato invaso da milizie estremiste, lei si è spostata con loro e quando è stato possibile, insieme sono rientrati. E da questo villaggio, Kouini, venerdì notte è arrivata la notizia che Maria Ida se n’è andata. All’età di 81 anni“.

“Voglio qui ricordarla e ringraziarla per quanto ha testimoniato – conclude Menesini – per il coraggio che ha trasmesso e per non aver mai tradito l’ideale che ti spinge a vivere generando vita. A seminare speranza nella vita degli altri. Questo è semplicemente quello che Maria Ida ha fatto. Da sola, in gruppi, associazioni. È stata il “nodo” di una rete ampia e molto eterogenea. E anche a chi come me ha ruoli istituzionali, ha insegnato ed indicato “l’altro” che come tutti chiede dignità. In un mondo che ogni giorno cerca di tracciare confini e costruire muri, il suo messaggio, la sua utopia, è e sarà sempre molto attuale. Questa è l’eredità che lascia a ciascuno di noi e alle nostre comunità. Grazie Maria Ida”.

2024-01-07 11:38:49