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Lucca lancia la sfida al diabete, alle dislipidemie e all’obesità: un congresso sabato 9 marzo

Secondo le stime epidemiologiche, più di 5 mila cittadini lucchesi hanno ricevuto una diagnosi di diabete mellito tipo 2. Questo è uno dei problemi più importanti che saranno discussi e approfonditi durante un interessante congresso dal titolo “Il cuore contro il diabete, la dislipidemia, l’obesità”, che si terrà a Lucca nell’auditorium della Cappella Guinigi del Centro congressi IMT Alti Studi il giorno sabato 9 marzo 2024. L’evento è organizzato dalla presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) della Toscana Cristina Lencioni, dal reparto di Diabetologia di Lucca diretto da Alberto Di Carlo, e dal presidente dell’ARCA Toscana Carlo Panesi di Pisa. L’evento di Lucca vedrà la partecipazione di esperti del mondo scientifico e accademico, così come medici di medicina generale, per discutere delle problematiche metaboliche emergenti. L’età media della popolazione continua a crescere, insieme all’incidenza di malattie croniche come il diabete, che comportano condizioni cliniche complesse e hanno ripercussioni significative sul Servizio Sanitario Nazionale, anche in termini di costi. A un secolo dalla scoperta dell’insulina, per la gestione del diabete, stiamo vivendo un importante cambiamento con una vivace ricerca clinica che prospetta nuovi farmaci molto sicuri ed efficaci.

“Il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari – sottolinea la diabetologa Cristina Lencioni – rappresentano il paradigma delle malattie croniche non trasmissibili. Il numero di pazienti affetti da queste patologie è in continuo aumento. Il 50% dei pazienti con cardiopatie è affetto da diabete mellito, di questi più del 50% è affetto da sovrappeso o obesità, l’80% è anche dislipidemico. Diventa quindi prioritario un costante dialogo tra cardiologia, diabetologia e medici di medicina generale per creare nuove sinergie all’interno della rete diabetologica aziendale”.

“Nella fascia di età tra i 35 e gli 85 anni il 2% della popolazione lucchese – evidenzia il cardiologo Roberto Lorenzoni, responsabile del laboratorio di Emodinamica della Cardiologia del ‘San Luca’ – soffre di arteriopatie periferiche e di questi il 70% sono diabetici o con insufficienza renale cronica avanzata. L’arteriopatia obliterante periferica è una complicanza comune del diabete ed è caratterizzata dalla presenza di restrizioni diffuse e calcificazioni delle arterie con placche aterosclerotiche che ostruiscono il flusso di sangue agli arti inferiori. Il piede diabetico è una complicanza cronica del diabete che causa disabilità e colpisce i pazienti con neuropatia e vasculopatia periferica. Negli ultimi 20 anni abbiamo eseguito oltre 2.000 procedure interventistiche periferiche sulle arti inferiori, contribuendo effettivamente a migliorare la qualità della vita di molti cittadini e a limitare il ricorso alle amputazioni. Partecipiamo e siamo protagonisti in azienda di un settore vitale dell’assistenza ospedaliera che lega il cuore e i vasi al diabete, garantendo un percorso diagnostico e terapeutico rapido, senza barriere e che rappresenta un sicuro riferimento per tutta l’azienda”.

“Il diabete mellito è aggravato da un alto numero di complicanze macro e microvascolari – aggiunge Carlo Panesi, cardiologo del territorio – tanto che potrebbe essere considerato come una malattia cardiovascolare. L’obesità aumenta significativamente il rischio di sviluppare il diabete: più precisamente, sei volte negli uomini e dieci volte nelle donne. I diabetici sviluppano un’aterosclerosi più aggressiva che richiede un certo grado di aggressività anche nei trattamenti preventivi e curativi. Il numero di questi pazienti sta aumentando e quindi è necessario che il cardiologo territoriale, il diabetologo e il medico di famiglia ottimizzino insieme il percorso di prevenzione e cura”.

“La prevalenza delle malattie cardiovascolari – conclude Francesco Bovenzi, direttore della Cardiologia del San Luca – è di circa 30.000 casi nel nostro vasto territorio, tanto da meritare la nostra massima attenzione in termini di ricerca, organizzazione e assistenza. I pazienti con diabete mellito hanno un rischio da 2 a 4 volte superiore di sviluppare malattie cardiovascolari, con le sue manifestazioni cliniche di cardiopatia coronarica, ischemia, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus e arteriopatie periferiche. I nostri percorsi di assistenza in ospedale per questi pazienti complessi ed eterogenei hanno fatto scuola, con tecniche interventistiche coronariche e periferiche all’avanguardia che eseguiamo al San Luca in collaborazione con i diabetologi lucchesi”.

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2024-03-06 21:29:38