“Mi auguro che la nuova amministrazione comunale di Capannori finalmente si impegni per dare il giusto valore a tutto il movimento calcistico sportivo di Capannori”. A sostenerlo è il direttore sportivo e talent scout Raffaello Fugiaschi.
“Lo sport – afferma – ha da sempre un ruolo cruciale nella nostra cultura, sociale e familiare. Anche l’antropologo Marcel Mauss sostiene che la pratica sportiva sia un “fatto sociale”. Considerando il suo aspetto educativo, lo sport rappresenta un importante momento di crescita, sia dal punto di vista motorio che psicologico-emotivo, ed è in grado di contribuire attivamente allo sviluppo della personalità degli individui coinvolti. Dapprima come giocatore e poi come dirigente, negli anni ho sperimentato l’importanza dello sport e ho potuto constatare le innumerevoli difficoltà che si incontrano nel gestire e proseguire un’associazione sportiva”.
“Lo sport – prosegue Fugiaschi – è rilevante, aiuta i giovani ad abituarsi a organizzare il loro tempo, a controllare il loro carattere, a rispettare l’impegno preso e i tempi richiesti da questo, e se approcciato nel modo giusto, può produrre benessere sotto vari aspetti: la salute, lo sviluppo cognitivo, ma anche l’inclusione e il rispetto per le culture diverse. Durante l’adolescenza, poi, dobbiamo ricordare che molti giovani sperimentano una crisi d’identità che può scatenare sentimenti di insicurezza, vulnerabilità e fragilità, e in un contesto simile lo sport, come mezzo sociale ed educativo, ha un ruolo centrale, perché forma le persone, prima che gli atleti. Al contrario, per i bambini, l’attività sportiva deve essere un momento di gioco e divertimento, senza vincoli o aspettative eccessive, che permetta loro di capire che nella vita si può perdere, anche quando ci si è impegnati al massimo delle possibilità, è un gioco in senso reale, che deve insegnare loro ad ascoltare, osservare le regole, rispettare i compagni e socializzare. Lo sport è quindi una fonte e motore di inclusione sociale, nonché uno strumento per l’integrazione di minoranze e gruppi a rischio di marginalizzazione sociale, persone disabili o provenienti da contesti svantaggiati, che meriterebbero più attenzione, e creando le condizioni giuste per permettere loro di fare sport”.
“Ma per continuare tutto ciò – afferma ancora – i numerosi volontari che ci mettono tutto il loro impegno non sono sufficienti, è necessario il sostegno concreto delle istituzioni locali. Credo che ci sia la necessità di confrontarsi regolarmente in maniera diretta con le diverse società presenti sul territorio (non solo quelle calcistiche), e cercare di comprendere le loro esigenze, farne insieme dei programmi e intervenire nel più breve tempo possibile dove necessario, sicuri che le energie e le risorse investite assicurano risultati significativi per l’intera comunità. A Capannori, c’è bisogno di nuove idee e di fare più di quanto fatto fino ad ora, troppe realtà sono in difficoltà, ed è giunto il momento di dare al movimento sportivo il giusto valore. E’ necessario investire nel rinnovamento e modernizzazione di diverse strutture sportive, dovrebbero essere recuperati i campetti abbandonati nelle periferie creando così nuovi spazi utilizzabili (sempre più necessari), incrementare il contributo annuale alle società sportive, promuovere e garantire in modo concreto il diritto allo sport per tutti. Ho grandi speranze in questa giovane amministrazione comunale di Capannori, che seriamente capisca che è arrivato il momento di cambiare e dare il giusto valore a tutto il movimento sportivo del nostro territorio”.
“Concludo con una citazione di Nelson Mandela, il quale affermava che “lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione””.
2024-07-08 22:02:28