Montevideo (Uruguay), 7 mar – La piattaforma logistica
strategica rappresentata dal Friuli Venezia Giulia e le capacitÃ
del porto di Trieste sono una carta che l’Uruguay, Paese che
vanta un 40 per cento di popolazione di origine italiana e una
spiccata attitudine a coltivare il mercato europeo, ha intenzione
di giocare.
E’ quanto emerso dalla prima giornata della missione
istituzionale in America Latina della presidente del Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani, insieme all’assessore
regionale Gianni Torrenti, missione dedicata ai nostri
corregionali che vivono in Uruguay e Argentina e a una serie di
incontri ad alto livello a Montevideo e Buenos Aires.
Il viceministro all’Economia e alle Finanze Pablo Ferreri,
ricevendo Serracchiani e Torrenti accompagnati dall’ambasciatore
d’Italia a Montevideo Gianni Piccato, si è detto “molto
interessato al porto franco di Trieste”, che ha tutte le
caratteristiche per costituire un hub privilegiato per le
esportazioni uruguaiane, in particolare della carne, visti i
vantaggi offerti dalle franchigie in termini di inoltri e di
eventuali lavorazioni e considerando anche il potenziale
intermodale dello scalo giuliano e la sua posizione strategica
all’incrocio tra il corridoio Mediterraneo e quello
Adriatico-Baltico.
I temi dell’economia, e in particolare della portualità e della
rete di infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, sono stati al
centro anche dell’incontro successivo con Alvaro Inchauspe,
responsabile di Uruguay XXI (l’equivalente dell’Ice del Paese
sudamericano), con il quale sono stati approfonditi i punti
chiave per il rilancio della collaborazione tra il Friuli Venezia
Giulia e l’Uruguay, in una fase in cui Montevideo guarda con
rinnovato vigore al Vecchio Continente anche in chiave di
sostegno della strategia Mercosur, al punto che ospiterà il 21 e
il 22 giugno il primo Forum sugli investimenti europei in
Uruguay. Il Friuli Venezia Giulia, come ha riassunto la
presidente Serracchiani, ha molto da offrire: un sistema portuale
leader in Italia per capacità ferroviaria e intermodale – e tra i
prescelti per la Via della Seta sulla direttrice cinese -, una
dotazione di strutture scientifico-tecnologiche di livello
assoluto e la solidità di grandi imprese ben internazionalizzate
e capaci di investire. Da parte sua l’Uruguay si presenta, come
ha spiegato Ferreri, come “un Paese stabile, dal punto di vista
giuridico, politico e sociale” e, in questo senso, un
interlocutore particolarmente affidabile entro l’America Latina.
L’economia del presente e del futuro rappresenta – è stato
evidenziato – un filone sul quale valorizzare le radici friulane
e giuliane ben presenti nell’Uruguay, che vanta una comunità di
1.623 corregionali, organizzati attraverso sette associazioni, il
cui ruolo è riconosciuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e
reso concreto attraverso progetti specifici già finanziati per il
mantenimento dei legami e la diffusione attiva della cultura
italiana. In questa cornice s’inseriscono gli Stati generali dei
corregionali dell’America Latina, che si apriranno l’8 marzo
all’Istituto italiano di Cultura di Buenos Aires, evento che ha
offerto l’occasione della missione istituzionale della presidente
Serracchiani con l’assessore Torrenti tra Montevideo e Buenos
Aires.
ARC/PPH/ppd
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia