Fogliano Redipuglia (Go), 24 giu – “Penso che la nostra
comunità dovrebbe prendere spunto dal vostro passo di corsa e
gettarsi verso il futuro con quella fiducia in se stessi fino
alla presunzione che il generale La Marmora annoverava nel
decalogo dei comandamenti dalla vostra fondazione: nel nostro
stare qui oggi, sul declivio di questo colle che è un autentico
secondo Altare della Patria, vedo un patto che si ricementa, una
solidarietà che si rinnova alla luce dei valori che vi hanno
contraddistinto”.
Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani,
nell’allocuzione durante la cerimonia del Pellegrinaggio Crèmisi
ai Caduti per la Patria, organizzata in occasione della tre
giorni del raduno interregionale dei Bersaglieri del Nord Italia
che culminerà domani a Pordenone, in coincidenza con il
centenario della Grande Guerra e il 110. anniversario della
sezione locale intitolata ai fratelli De Carli.
Serracchiani ha porto ai fanti piumati l’omaggio del Friuli
Venezia Giulia, ringraziando l’Associazione nazionale e le
articolazioni territoriali che hanno animato tanti eventi in
questo mese. “Auguro di mantenere il passo e di proseguire con
lena: il grande raduno di Pordenone di domani già si annovera tra
i vostri successi ed è di ottimo auspicio per il raduno nazionale
di San Donà di Piave nel 2018, anno in cui si terrà anche la
commemorazione del centesimo anniversario della Redenzione
all’Italia di Trieste”.
La presidente della Regione ha ricordato il sacrificio dei fanti
piumati in tanti scenari, dall’immane e sciagurato sacrificio sul
fronte russo, alla strenua resistenza di El-Alamein, fino alle
più recenti missioni in Libano, in Kossovo e in Afghanistan, “in
zone difficili, che chiedono pace”.
E un doveroso richiamo è andato ai bersaglieri che il 3 novembre
del 1918 sbarcarono a Trieste al molo San Carlo, divenuto poi
Audace, nella giornata che segnava la fine di cinquecento anni di
dominio austriaco e a quelli che, all’indomani della firma del
Memorandum, sotto le insegne dell’8. Reggimento, inquadrati nella
Divisione Ariete, fecero ingresso a Piazza Unità nel piovoso 26
ottobre del 1954, dopo essere stati fermati a Barcola da una
popolazione entusiasta. “Foste i primi a ricevere la
testimonianza della folla festante quando ebbe termine la
dolorosa separazione dalla Madrepatria”, ha ricordato la
presidente.
Serracchiani è intervenuta assieme al comandante militare
Esercito della Regione Fvg, Bruno Morace, ai presidenti
interregionale e regionale dell’Associazione nazionale
Bersaglieri, Camillo Ferroni e Giuseppe Iacca, ed al sindaco di
Fogliano Redipuglia, Antonio Calligaris.
La cerimonia è iniziata con l’ingresso dei labari delle
associazioni combattentistiche e d’armi e dei gonfaloni, tra gli
altri, dei Comuni ospiti di San Giovanni Bianco, Bonate di Sopra
e Pandino.
Alla deposizione della corona alla tomba del Duca D’Aosta e alla
funzione religiosa è seguita la cerimonia dell’Albo d’oro in cui
sono state consegnate 250 medaglie commemorative ai familiari dei
caduti che ne hanno fatto richiesta. Un rintocco di campana ha
accompagnato la lettura dei nomi e la consegna delle medaglie ai
familiari presenti, alcuni giunti dall’Argentina, da parte di
Serracchiani e delle autorità civili e militari.
“Le medaglie, segno di pietà e di riconoscenza, che alcuni di voi
oggi hanno ricevuto, non sono soltanto il ricordo di un soldato
caduto: sono un pugno della nostra terra che è diventata storia
attraverso le gesta e il sangue di un uomo. Nessuno è morto
inutilmente, se ha lasciato dietro di sé una traccia, un ricordo,
un affetto: questo è il senso dell’Albo d’oro e delle medaglie
che la Regione Friuli Venezia Giulia ha coniato, mettendole a
disposizione dei familiari dei caduti della Grande Guerra”, ha
concluso Serracchiani.
ARC/EP/fc
Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia